LA SECCA BOCCIATURA DI “ UNO DI NOI “ : QUANDO ESSERE STATI FACILI PROFETI NON SUSCITA ALCUN ENTUSIASMO
La parte più arretrata e disinformata del mondo cattolico e pro life vive dopo decenni ancora nel mito di una storica ( e in origine sicuramente valida ) organizzazione di area come il Movimento per la Vita .
Ciò si traduce nel ritenere che ogni iniziativa debba avere il placet del Mpv , dei suoi vertici se non addirittura della totalità dei suoi aderenti .
A nulla vale ricordare a costoro che esso :
-da oltre trent’anni non è più abrogazionista ;
-ha un numero di iscritti nettamente inferiore al nostro ( oltre 20 000 , riuniti nella condivisione di un manifesto estremamente particolareggiato e concreto , che vincola tutti a partire dal sottoscritto , il che preclude correnti e contrasti , quanto meno tra persone costruttive e in grado di leggere un manifesto , quindi di leggere ) ;
-ha dimostrato in buona parte dei suoi vertici un atteggiamento antagonista se non aggressivo nei nostri confronti .
I più sprovveduti a livello di conoscenze logico-matematiche non comprendono , in ogni caso , che , essendo gli iscritti alle organizzazioni pro life nazionali non più di 25 000 e i partecipanti alle manifestazioni di area ( anche accettando le quantificazioni propagandistiche degli organizzatori e dei loro corifei ) non iscritti non più numerosi , i pro life italiani in senso latissimo sono 1/1000 dei votanti in un referendum ( il 40% almeno dei quali nostri aderenti ) .
Va , pertanto , ben tenuta presente la marginalità di questo settore di opinione pubblica , tanto più perché è quello che meglio ci conosce e che ha quasi nella sua totalità fatto una sua scelta a favore ( e tra di essi parecchi sono interni al Mpv ) o contro la nostra iniziativa referendaria , scelta fondata sulla condivisione o meno dell’abrogazionismo , il che assorbe e supera qualsiasi senso di appartenenza .
Chi è abrogazionista non può non aderire per eventuali contrasti tra il nostro comitato e la forza non abrogazionista alla quale aderisce , evidentemente non a caso , perché la condivisione di un ideale precede e giustifica l’adesione ad un movimento .
Ciò premesso , ricordo che nei giorni scorsi la Commissione europea ha bocciato l’iniziativa “ Uno di noi “ , lanciata dal Mpv e altri suoi alleati ultramoderati italiani ed europei nel maggio 2012 per porre fine alle attività ( quali ricerca , aiuto allo sviluppo e sanità pubblica ) che presuppongono la distruzione di embrioni umani , azione ufficiosamente e surrettiziamente presentata come diretta ad escludere il diritto di aborto al più alto livello continentale .
Nelle sua motivazioni la Commissione ha precisato che non presenterà una proposta legislativa basata sul contenuto di “ Uno di noi “ poiché le politiche adottate dagli Stati membri e dal Parlamento europeo sarebbero appropriate .
Una decisione del tutto scontata .
Scrivevo sul nostro sito www.no194.org già nel gennaio 2012 ( si veda il nostro archivio ) : “La rassegnazione si traduce anche nella diversificazione del proprio impegno in battaglie simboliche e purtroppo del tutto inutili , come quella generica per i diritti del concepito , totalmente ininfluente sul contrario diritto di interrompere volontariamente la gravidanza , per giunta combattuta in un ambito ultralaicizzato come quello europeo , “ ad abundantiam “ presso organismi giuridicamente incompetenti a decidere sulla legalizzazione dell’aborto”.
Precisavo ulteriormente nell’aprile 2012 : “Essa è totalmente ininfluente sul contrario diritto di interrompere volontariamente la gravidanza , se è vero che l’art. 462 c.c. , entrato in vigore nel 1942 , riconosce già la capacità di succedere al concepito che nasca nei 300 giorni successivi al decesso del marito della madre, ma ciò non ha impedito l’entrata in vigore 36 anni dopo della 194. Non solo , ma tale battaglia viene combattuta in un ambito ultralaicizzato come quello europeo , il che rende patetiche certe lezioncine vagamente sociologiche su come la società italiana sarebbe inadeguata a recepire un’iniziativa come la nostra , quando il nostro paese rimane uno dei 4-5 più cattolici ( quelli presso cui , di regola , sono in vigore le discipline più restrittive del fenomeno abortivo ) del continente .Da cui lo scontato rigetto dell’istanza da parte della Commissione europea , epilogo naturale delle petizioni , effimere e strumentali per definizione , a differenza del referendum abrogativo , mezzo attraverso il quale il popolo esercita in modo dirompente , efficace ed autosufficiente il proprio potere di democrazia diretta .Infine , sul piano tecnico , come ribadito anche di recente dalla Corte di Giustizia , gli unici organismi giuridicamente competenti a decidere sulla legalizzazione dell’aborto sono riconducibili agli stati nazionali e non risiedono presso le istituzioni comunitarie” .
Qualcuno mi ricordò come ai vertici del Mpv ci fossero 4 giuristi su 5 membri , l’intelligentone di turno scrisse che la battaglia pro life non doveva considerarsi una gara a chi fosse più bravo .
Per carità , nessuna competizione , ci mancherebbe , e , soprattutto , nessuna soddisfazione , i nostri avversari sono gli abortisti duri e puri , non quelli più sofisticati , soprattutto se hanno avuto il merito per primi di aver organizzato un referendum abrogativo della 194 .
Ma forse qualche mito sarebbe opportuno che venisse superato e che si escludesse la necessità che l’iniziativa referendaria , una volta intrapresa dal nostro comitato , debba ricevere il preventivo nulla-osta di altre organizzazioni che dimostrano una avvedutezza non certo eccezionale .
Un conto è perdere dopo aver combattuto , un conto è perdere in partenza .
Proporre “ Uno di noi “ in quella sede , in linea con quanto avevo anticipato , è equivalso a tentare di vendere un chilo di carne di maiale ad un vegano totalmente sdentato .
Ed aver appoggiato quella campagna non significa dover rinunciare a combattere e sostenere altre battaglie a difesa della vita nascente .
Attendo la Vostra adesione sul nostro sito www.no194.org .
Pietro Guerini – Presidente nazionale comitato NO194 e omonima associazione