NO AI CATTOLICI COME STAMPELLA DI ULTRACOMUNISTI, NOTAV E CENTRI SOCIALI
Come già ricordato , per fortuna e come inevitabile , il voto di ciascuno è libero e personale , princìpio a cui mi sono sempre attenuto e mi atterrò sempre nei confronti dei nostri 30.000 iscritti , astenendomi dal consigliare di scegliere un partito o un altro .
Il nostro è un comitato nato con un solo scopo , abrogare per via referendaria (sottolineo referendaria) la 194 , che ha legalizzato l’aborto volontario nel nostro paese, con una fisiologica attenzione verso tematiche di estrazione cattolica, e tutti i nostri aderenti sono uniti da questo fine .
Vani sono stati ad oggi i tentativi di vari discendenti di satana di dividerci con la politica o altro , tra i quali occorre annoverare non solo laicisti , ma anche qualche pseudo-cattolico , di regola un essere con un identikit che dopo 7 anni ben conosco , caratterizzato da una ripugnante fusione di fanatismo , ignoranza , negatività ed inconcludenza , se non aggiuntivamente da altro e di peggio .
La legalizzazione dello sterminio di 6 milioni di esseri umani durante la gravidanza rappresenta una tragedia umana e giuridica tanto grande da lasciare sullo sfondo qualsiasi divisione su temi di altra natura.
Ciò non toglie che il sottoscritto , in coscienza , nell’interesse del comitato e in linea con la libertà di espressione tutelata dall’art. 21 della costituzione , avverta il diritto-dovere di invitare i propri iscritti , attivisti e simpatizzanti ad una seria riflessione finalizzata a valutare l’opportunità di seguire l’indicazione che proviene pressoché unanimemente dal mondo pro life e pro family di orientare il proprio voto al prossimo referendum costituzionale in modo tale da impedire l’entrata in vigore di una riforma che , oltre ad introdurre il referendum propositivo , potenzierebbe notevolmente l’istituto del referendum abrogativo , al punto che , come precisavo ad esempio in tempi non sospetti ( si senta la registrazione su You Tube ) nel mio discorso di Milano dell’11-4-2015 , per abrogare la 194 (al pari , aggiungo ora , del ddl Cirinnà istitutivo delle unioni civili e delle future leggi laiciste , ad esempio che attribuiranno alle persone dello stesso sesso il diritto di sposarsi e di adottare dei figli) potrebbe essere sufficiente , superata una soglia di firme alternativa e non sostitutiva a quella attuale , ottenere il 16 % di voti favorevoli sugli aventi diritto a fronte di un 15% di contrari e di un 69% di non votanti .
Una prospettiva per noi estremamente allettante, comunque decisamente positiva.
Tali esortazioni a votare per il NO , tra l’altro , vengono formulate nella vana ed ingenua speranza di provocare le dimissioni di Renzi ( che , come avevo previsto nei miei interventi anche scritti dei mesi scorsi , ha già viceversa comunicato che non si dimetterà in caso di sconfitta, anticipando da premier futuro la durata della legislatura sino alla sua cessazione naturale nel 2018 ) , il che favorirebbe l’ascesa al potere del Movimento 5 Stelle , di fatto dichiarato braccio politico dei NOTAV , a loro volta sempre di fatto protagonisti di innumerevoli scontri con le forze dell’ordine , con una classe dirigente di estrazione di estrema sinistra e , non a caso , forza ancor più laicista dei governativi , come hanno confermato i parlamentari grillini non votando il Ddl Cirinnà solo perché ritenuto troppo moderato a seguito dello stralcio dell’art. 5 sulla “step child adoption“ frutto di un accordo tra i governativi e sostenendo con vigore il Ddl Scalfarotto, poi non divenuto legge per contrasti interni alla maggioranza .
Premesso che i conti politici si fanno ovviamente con elezioni politiche e non con referendum costituzionali , nei quali si deve invece analizzare un testo di riforma , costoro , in ogni caso , individuando erroneamente la peggiore alternativa contro cui agire , operano in prospettiva per il passaggio di potere dall’alleanza cattocomunista tra il democristiano di sinistra Renzi (ex Margherita e non ex Pds) e il democristiano Alfano (il cui partito ha in pratica assorbito tutti i sedicenti cattolici dei gruppi parlamentari dell’ex centro-destra) al monocolore di sinistra radicale pentastellato, senza rendersi conto che per noi cattolici significherebbe passare dalla padella all’inceneritore.
Nulla , quindi , che giustifichi una presa di posizione così netta per il NO, che rivela solo l’incapacità di cogliere la centralità per una comunità ( quella cattolica ) come la nostra dell’istituto referendario, unico strumento attraverso il quale possiamo abrogare le leggi laiciste, oggettivamente irrilevante essendo per noi la distribuzione dei poteri tra maggioranza ed opposizione, con l’annosa questione se debba essere prevalente l’interesse a tutelare le minoranze o a garantire stabilità al paese.
Che i cattolici non contino nulla a livello parlamentare è noto, che essi si trasformino nell’inconsapevole stampella di ultracomunisti, NOTAV e centri sociali per l’assenza di competenza giuridica e di strategia politica di qualcuno è davvero desolante.
Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale Comitato NO194 e omonima associazione( no194.org )