NUOVO REFERENDUM ABROGATIVO DELLA L. 194 IN MATERIA DI ABORTO : GLI ABROGAZIONISTI TEORICI

Concludendo la nostra panoramica , dopo aver analizzato in dettaglio le tre correnti dell’antiabortismo nazionale più lontane dalle nostre posizioni ( i difensori della 194 , i critici verso la legge ma relativisti e gli sconfitti e rassegnati ) , ci soffermiamo su quella più prossima alle stesse, quella degli abrogazionisti teorici .

Ci accomuna con costoro la condivisione di diversi princìpi , quelli secondo cui :

a ) il carattere aberrante di un fenomeno è incompatibile con la sua legalizzazione ;

b ) la legge non è un dettaglio della storia , ma contribuisce a modificare l’orientamento culturale della collettività ;

c ) i concepiti sono tutti uguali , in ogni epoca , quindi sono meritevoli di tutela sul piano legislativo anche se l’atto di concepimento che li riguarda sia successivo al 1981 , anno del primo referendum , e per il loro diritto alla vita è civicamente doveroso lottare anche a costo di perdere una consultazione elettorale , al fine di tentare di eliminare una sconfitta perenne , silenziosa e quotidiana conseguente alla permanente vigenza della 194 .

Ci differenzia da loro il carattere puramente teorico dell’abrogazionismo che essi configurano .

Tale differenza si basa più su condizioni piscologiche che di pensiero .

E’ propria di una parte del genere umano la tendenza a declamare e ad enunciare massime , senza minimamente porsi il problema di dare un seguito ( e , quindi , un senso ) alle proprie enunciazioni .

L’importante è il bel gesto , la frase ad effetto , magari pretesamente ridondante di cultura e nulla sotto il profilo degli effetti concreti , tale , dunque , da sfuggire ad ogni sconfitta , in quanto la partita di costoro non inizia mai , evento contrastante con la loro fisiologica inconcludenza .

Abbiamo poi i criticoni di natura , coloro che , sedicenti primi della classe , impallinano chiunque si muova , tanto acuti nel cogliere veri o presunti errori altrui , talvolta presbiti nello scorgere i propri .

Accanto agli “ artisti “ ed ai critici in sé , vi sono coloro che appoggiano solo ciò che è nato e viene gestito da loro stessi , e ciò vale anche per le iniziative che condividono al 100 %.

Le argomentazioni formulate per giustificare la loro riluttanza , inevitabilmente , si rivelano sin troppo evidentemente contraddittorie , al punto di apparire patetiche ed imbarazzanti per chi le ascolta , in quanto il loro problema è solo legato al proprio ego .

Passando dalla psicologia agli ideali , troviamo le ultime due sottocategorie , quella dei filoparlamentari e dei costruttivo-riflessivi .

I primi sono convinti che la 194 possa essere abrogata attraverso l’operato delle due camere , nonostante la totale inattività in tal senso del palazzo in oltre un trentennio .

E’ vero che è bene avere fiducia nel prossimo , ma se in età adulta si crede ancora nell’esistenza di Babbo Natale , non ci si deve indignare se qualcuno crede di scorgere in questo atteggiamento una certa qual dabbenaggine .

E’ , infatti , difficile pensare che i nostri parlamentari possano improvvisamente convertirsi , illuminati dalla volontà di recedere dai propri interessi ( che sconsigliano operazioni a rischio di impopolarità ) , interessi sui quali è stato costruito un chiacchieratissimo sistema di privilegi ( tanto più ripugnante se si pensa al contributo ad esso dato dalle forze che invocano il voto dei ceti più poveri , per poi associarsi ad elaborare ed approvare in aula i relativi provvedimenti di attuazione ) e che spingono , ad esempio , una forza politica a farsi promotrice di volta in volta di sbarramenti elettorali fissati ad un punto percentuale al di sotto della propria consistenza .

Non si può certo pensare che la classe parlamentare ( se mai lo volesse nel merito , il che è da escludere radicalmente ) possa aver il coraggio di sfidare il blocco culturale stradominante nel nostro paese , che parte dagli ambienti femministi e vicini al partito radicale per giungere sino ai nostri avversari più aggressivi , appartenenti a frange confuse del mondo cattolico e della stessa realtà “ pro life “ , decadente e parolaia .

Sono proprio quest’ultimi i primi guardiani della 194 , in quanto appartenenti ad un mondo nel quale rientrano potenziali sostenitori della nostra battaglia e , quindi , possono dissuaderli più efficacemente dall’aderire ad un’operazione finalmente concreta e quindi utile , dopo tante vuote e retoriche enunciazioni di princìpio che hanno alimentato il mito dell’intoccabilità della stessa legge che si stigmatizzava , in quanto , per l’appunto , non seguite da azioni concrete esperite da parte di coloro che avrebbero dovuto porle in essere in forza di quelle enunciazioni .

Quanto ai costruttivo-riflessivi , ricordo loro :

-che il nostro comitato è apartitico , apolitico , vanta 8 000 aderenti ed è la prima forza “pro life“ italiana come numero di iscritti , quasi tutti acquisiti negli ultimi 15 mesi e mezzo ( eravamo 183 il 12-1-2011 ) , anzitutto attraverso il sito ( www.no194.org ) ;

-che è possibile sostenere NO194 mediante spontanee donazioni , secondo le modalità indicate nel nostro sito ora citato ;

-che , a sostegno dell’iniziativa è stata costituita l’omonima associazione con atto pubblico , forse caso inedito nel settore , in vista di un suo formale riconoscimento , a garanzia di massima trasparenza ;

che tutti gli aspetti annessi e connessi al finanziamento vengono sottoposti regolarmente al controllo di un organo di revisione esterno e che , stante la molteplicità degli avversari e la fisiologica presenza in tutti i movimenti di dissidenti che ci creano in corso d’opera , si opera nella totale consapevolezza di essere particolarmente esposti al sollecito di interventi ispettivi e altro .

Nessuno può , quindi , accusarci di essere degli ingenui romantici , in quanto questa condizione può riguardare , al limite , coloro che , eventualmente , si stupiscano dell’intento di dare all’iniziativa una copertura in termini di mezzi .

Ribadiamo , inoltre , che l’operazione referendaria , alla luce della presumibile conclusione naturale dell’attuale legislatura , non potrà di fatto svolgersi per legge prima del 2014 .

Nel frattempo , ci stiamo da tempo radicando sul territorio con i nostri nuclei operativi provinciali , per divulgare l’iniziativa e preparare l’organizzazione della raccolta delle firme .

L’associazione ha durata indeterminata e mira ad essere operante anche dopo lo svolgimento del referendum , a prescindere dal suo esito , stante l’eterna necessità di difendere , anche preventivamente , il diritto alla nascita e di agire per la sua tutela , anche con azioni culturali , ricreative , filantropiche e di volontariato , implicitamente connesse al suo fine .

Come da statuto , le cariche sono ricoperte gratuitamente e , in caso di estinzione dell’associazione , i suoi beni verranno devoluti in beneficienza .

Invito tutti coloro che ritengono che abbia un senso protestare contro qualcosa solo se si ha una proposta concreta diretta alla sua eliminazione , ad aderire alla nostra iniziativa , come detto , tramite il sito ufficiale www.no194.org .

Pietro Guerini – Portavoce nazionale NO194

 Pubblicato su www.pontifex.roma.it il 30 aprile 2012

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