NUOVO REFERENDUM ABROGATIVO DELLA L. 194 IN MATERIA DI ABORTO : L’ATTEGGIAMENTO DELLA CHIESA DI FRONTE ALL’EVENTO REFERENDARIO
“ Tanto la Chiesa non vi appoggerà mai ! “
Parecchi tra di noi , compreso il sottoscritto , dall’inizio della avventura della nostra organizzazione si è sentito rivolgere da qualche sedicente cattolico e , soprattutto , “ pro life “ impegnati , questa frase , pronunciata con ghigno vagamente pannelliano .
Il disinteressato impegno verso la tutela del concepito si esprime così in un atteggiamento e in un malcelato ed implicito auspicio , identico a quello tipico dell’avversario più radicale in tutti i sensi .
Del resto , la torbida commistione tra opposti , sacro e “ antisacro “ , ha avuto diverse espressioni in ogni campo , compreso quello musicale ( pensiamo a Veronica Ciccone , in arte madonna , scritto in minuscolo per ovvio rispetto verso la fede professata ) ed anche certo antiabortismo nazionale, tanto artisticamente incline ai bei gesti , ai proclami fine a se stessi ed ai predicozzi privi di un minimo obiettivo concreto , non poteva sottrarsi a questa tendenza .
Vediamo se l’auspicio dei nostri avversari più agguerriti , che in teoria potrebbe anche non rivelarsi infondato , con loro soddisfazione , trovi nella realtà nazionale un riscontro , in astratto e in concreto .
Sotto tale ultimo aspetto , la mia analisi farà riferimento ai fatti verificatisi da quando ho promosso questa iniziativa .
1 ) In astratto , di fronte ad un nuovo referendum abrogativo della 194 , che ha legalizzato l’aborto nel nostro paese , la Chiesa potrebbe invitare i fedeli-elettori :
a ) a votare sì all’abrogazione ;
b ) a non recarsi alle urne , al fine di farci mancare il “ quorum “ ;
c ) a votare no all’abrogazione .
Vi è , poi , quale ultima ipotesi , l’eventualità che essa non prenda posizione , aderendo alla tipica istanza della crema illuminata del nostro paese , ben rappresentata nelle istituzioni , nel parlamento e nella cultura , che ritiene che chiunque possa esprimere opinioni su qualunque tema , ad esclusione degli appartenenti al Clero , che dovrebbero astenersi da ogni considerazione anche sulle questioni eticamente sensibili , pena , in caso contrario , una grave e scorretta intromissione nelle vicende italiche .
In linea con tale tendenza-esigenza , in modo più sbrigativo , coerente e meno ipocrita , essi in alcune dittature sono stati fisicamente eliminati , atto perfettamente equiparabile sotto il profilo della libertà di opinione .
A ) Anzitutto e nel merito , l’adozione da parte del mondo ecclesiastico di una posizione diversa da quella di cui al punto a ) sarebbe contrastante con i princìpi basilari del cattolicesimo , ribaditi sino ad oggi dal suo stesso vertice .
Lungi da me l’intenzione di strumentalizzare opinioni tanto autorevoli come quelle espresse in materia di aborto dai Pontefici , ma , in quest’epoca caratterizzata da una certa confusione , trovo interessante ricordare gli interventi effettuati dagli ultimi Papi su tale tragica piaga .
Il 22 maggio 2003 , in occasione del venticinquesimo anniversario dall’entrata in vigore della 194 , Papa Giovanni Paolo II dichiarò : “ Non può esserci pace autentica senza il rispetto della Vita , specie se innocente e indifesa come quella dei bambini non ancora nati . “ , “ Nessuna azione per la pace può essere efficace se non ci si oppone con la stessa forza agli attacchi contro la Vita in ogni sua fase , dal suo sorgere sino al naturale tramonto “ .
Del resto nella “ Evangelium vitae “ del 1995 , il Pontefice polacco affermò inequivocabilmente che “ L’aborto procurato è l’uccisione deliberata e diretta , comunque venga attuata , di un essere umano nella fase iniziale della sua esistenza , compresa tra il concepimento e la nascita “ .
Papa Benedetto XVI , in occasione del trentennale dall’entrata in vigore della legge che vogliamo abrogare , quindi il 22 maggio 2008 , non fece certo affermazioni di tenore diverso : “ L’aver permesso di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza ha aperto un’ulteriore ferita nella nostra società. Difendere la Vita umana è diventato oggi praticamente più difficile , perché si è creata una mentalità di progressivo svilimento del suo valore “ , “ Da quando in Italia è stato legalizzato l’aborto ne è derivato un minor rispetto per la persona umana , valore che sta alla base di ogni civile convivenza , al di là di ogni fede “ .
Il 27 febbraio 2011 , Sua Santità ha sottolineato come “ L’aborto non è mai terapeutico, i medici che convincono le donne ad abortire le ingannano “ .
Come si può notare , la condanna espressa dal vertice assoluto della Chiesa cattolica è rivolta non solo contro l’aborto , ma pure esplicitamente contro la legge 194 .
E’ vero , esiste un orientamento minoritario , quello espresso da Don Gallo , molto apprezzato presso certi salotti televisivi , nei quali interviene quale rappresentante della Chiesa riscuotendo scroscianti applausi , che invita da anni il Vaticano a “ rivedere le sue rigide posizioni sull’aborto “ , il che , in realtà , comporterebbe la necessità di rivedere tutte le proprie posizioni .
L’assunto di Don Gallo ( che ha dichiarato di accompagnare le donne ad abortire , si legga l’intervista al Corriere della Sera del 23-11-1998 , e che in ogni caso difende il tenore della 194, in linea con le posizioni eretiche del cattolicesimo parlamentare, che, sostenendo tali tesi, partecipa con i suoi esponenti “più radicali“ alle marce “pro life“ non dichiaratamente abrogazioniste, dominandole sul piano massmediatico e inevitabilmente strumentalizzandole) esprime il proprio tratto “cattolico“ in una lettura di questa normativa che fa salva la sua intoccabilità e si traduce anzi nell’invocazione della sua piena attuazione, sotto il profilo di una valorizzazione dei consultori familiari, quale unico elemento di dibattito con l’area artefice di tale legge .
Ecco che , in pratica , il Sacerdote genovese e i rappresentanti nel parlamento del mondo cattolico nazionale , con la loro posizione , compiono una rilettura dei princìpi fondamentali che caratterizzano il cattolicesimo , che si può tradurre come segue : “ Ama in modo tanto onnipotente te stesso al punto che , qualora ne ravvisi la necessità , puoi sopprimere il prossimo tuo “ , “ Onora il padre e la madre , ma, se vuoi , elimina tuo figlio “ , “ Gli ultimi saranno i primi , sempre che tu ritenga necessario farli nascere “ , “ Non uccidere , al limite sopprimi un individuo durante il concepimento “ .
Riusciranno costoro a convertire il Pontefice in questa matura lettura dei princìpi cattolici ?
In assenza di questo evento , che se attuato si tradurrebbe in quella che taluni definiscono come la protestantizzazione del cattolicesimo ( termine che nella sua accezione moderata , a mio avviso , non rispecchia la situazione nordamericana , dove si registra un forte presenza evangelica ) , con la creazione di una religione fai da te che consenta a ciascuno di comportarsi come vuole e di sentirsi nel contempo con la coscienza a posto , possiamo ritenere che un rappresentante del clero che sposi la teoria Gallo si muova contro i vertici dell’istituzione a cui solennemente appartiene , parlando a titolo strettamente personale pur in assenza di una formale scomunica .
B ) Sotto il profilo puramente strategico , una posizione diversa da quella favorevole all’abrogazione e diretta comunque ad evitare il voto , non verrebbe compresa dallo zoccolo duro dei fedeli , i cosiddetti cattolici praticanti , e si aprirebbe così forse per la prima volta uno strappo veramente consistente con l’area opposta a quella a cui la Chiesa , secondo gli illuminati esponenti del mondo della cultura , della politica e delle istituzioni , dovrebbe prestare maggiore attenzione per modernizzarsi .
Dalla mia posizione , in contatto quotidiano con un una massa di iscritti che nel suo complesso ad oggi supera le 10 000 unità e che è composta in maggioranza ( oltre ad un 10% di atei o di scarsamente credenti ) da credenti in quanto tali , che non sposano alcuna posizione critica verso il Concilio Vaticano II e che si astengono da dibattiti teologici particolarmente articolati , credo di poter fare questa previsione con una certa cognizione di causa .
A mio avviso , si riduce sempre più col tempo la percentuale di fedeli che si rimette ad una valutazione del religioso circa il merito di una condotta e di un fenomeno ( se quindi essi debbano considerarsi positivi o negativi , accettabili o inaccettabili ) , mentre aumenta l’aspettativa che il fedele ripone nelle istituzioni ecclesiastiche di trovare riconoscimento nei princìpi che egli ritiene rispecchino i valori della confessione di appartenenza .
Ed è ciò che si verifica sempre più anche nel rapporto tra elettore e partito di appartenenza , tanto che la flessibilità del voto è in continua crescita , il “ non capisco ma mi adeguo “ di ferriniana memoria pare oggi molto lontano .
Del resto , la Chiesa non potrebbe mai fermare la nostra iniziativa anche se lo volesse e pure se essa, per quanto promossa da un cattolico dichiarato ed orgoglioso della propria fede come il sottoscritto , non fosse ispirata come lo è dal desiderio di elevare la civiltà del proprio paese e di tutelare il diritto di nascita dei propri connazionali più deboli , non di combattere delle battaglie religiose con i non credenti , che peraltro vedrebbero quest’ultimi pacificamente vittoriosi per ragioni numeriche .
In astratto , dunque , per ragioni sia di merito che strategiche , pare assai difficile immaginare una posizione ecclesiastica in contrasto con la nostra iniziativa , che si aggiunga a quella del mondo parlamentare , della cultura , dei mezzi di informazione e soprattutto dei nostri avversari più accaniti e inconsistenti , vale a dire quella parte del mondo cattolico e “ pro life “ che teme con la nostra iniziativa di perdere visibilità e di dover rendere conto di decenni di letargo e delle proprie più o meno interessate incoerenze .
Basta sfogliare i quotidiani di questi giorni , del resto , per leggere di politici dichiaratamente di area cattolica che invitano preventivamente a non trattare questioni etiche nella prossima campagna elettorale per le consultazioni legislative e di convegni sempre dichiaratamente di area cattolica che si limitano a trattare questioni economiche e nei quali si parla soltanto di danaro .
Il che è indice , quanto meno , di una notevole svalutazione del fattore spirituale .
2 ) In concreto , poi , ho riscontrato un atteggiamento molto positivo da parte del mondo ecclesiastico verso la nostra iniziativa , se è vero che parecchi religiosi hanno aderito e stanno aderendo ad essa , sia attraverso il sito www.no194.org che per via cartacea ( cito solo a titolo di esempio , in rappresentanza delle diverse zone del paese e non potendo riportare un lungo elenco di nominativi , Don Giovanni Ferrara di Padova , Padre Giovanni Cavalcoli di Bologna , Don Marcello Stanzione di Salerno , religiosi noti per la loro lucida coerenza ) .
Assai diffusi sono l’entusiasmo e la precisazione che la Chiesa da anni attendeva un’azione analoga che provenisse dalla società civile , dopo la pubblicazione di montagne di libri in materia .
Gli atteggiamenti di natura diversa , al di là di un’ovvia e comprensibile cautela iniziale di fronte ad un’operazione che stava nascendo , si ricollegano non a divergenze ideali ( fatti salvi i pochi Don Gallo ) o strategiche ( eccetto qualche isolata fisiologica tendenza al doroteismo antropologico ) , ma alla differente natura umana , che porta taluno tra di noi ad essere nella nostra quotidianità più un Don Abbondio che un Don Camillo .
Ricordo i nostri prossimi impegni , strumentali e propagandistici rispetto all’evento referendario : le conferenze di Firenze del 8-9-2012 alle ore 17 nel locale Giubbe Rosse , con locandina già pubblicata sul sito , quella presso la parrocchia di Sant’Ignazio di Loyola a Padova , fissata per le ore 21 del 6-10-2012 e una probabile intermedia a Genova , di cui verrebbe data notizia sempre sul sito , mentre per le ore 9 del 2-11-2012 abbiamo organizzato con altra associazione la 24 ore per la Vita , con gruppi di preghiera che si raduneranno presso ospedali e luoghi di culto , che saranno via via indicati ancora su www.no194.org .
A tale ultimo evento , stante la sua matrice strettamente abrogazionista , l’eventuale presenza di parlamentari nazionali sarebbe meramente tollerata , dovendosi rigettare in radice qualsiasi tentativo di strumentalizzazione da parte di coloro che in questi decenni hanno , con azioni ed omissioni , consentito la vigenza della legge in oggetto , che vogliamo cancellare in modo inequivocabile .
Diversamente essi possono legittimamente operare in altre manifestazioni genericamente “ pro life “ e non dichiaratamente abrogazioniste , quindi compatibili con la loro condotta , considerato il carattere infinitamente indeterminato del termine “ pro life “ e di espressioni affini come “ difesa della vita ”.
Avv. Pietro Guerini – Portavoce nazionale NO194
Pubblicato il 31-8-2012 da www.pontifex.roma.it