Il nostro Comitato, che ho fondato il 18-7-2009, ha una duplice valenza referendaria:
a)ABROGATIVA, con la quale intendiamo cancellare la legge 194, che ha legalizzato l’aborto volontario in Italia nel 1978, salve rimanendo (ovviamente e premessa la non totale abrogabilità formale della legge per il divieto di vuoto normativo affermato costantemente dalla Consulta) le disposizioni sanzionatorie, artt. 17,18 e 19 (in assenza delle quali peggiorativamente non sarebbero più perseguibili e con pena specifica dopo l’abrogazione condotte gravi come l’aborto procurato da un medico volontariamente o colposamente contro la volontà della donna e non sussisterebbero sanzioni, riferite oggi alle poche ipotesi in cui oggi l’aborto volontario non è ammesso), oltre all’art. 6 lett. a), che fa riferimento al caso insuperabile del grave pericolo di Vita della donna che porti a termine la gravidanza, ammesso in tutto il mondo, compreso lo Stato Città del Vaticano (ai sensi dell’art. 49 n. 3 di quel codice, che ha peraltro una portata giustificativa ulteriore e più generosa), stato in cui il Papa detiene in via esclusiva la potestà legislativa e trattasi quindi a tutti gli effetti di legge del Pontefice, come pure era ammesso in Italia prima della 194 in forza dell’art. 54 c.p., circostanza sconosciuta a qualche ignorante in materia che si improvvisa giurista senza sapere e ancor prima capire nulla al proposito;
b)PROPOSITIVA, con cui, quando sarà ammesso il referendum propositivo nel nostro paese, vogliamo introdurre una normativa corrispondente al testo da me redatto e pubblicato sul nostro sito no194.org il 14-12-2015, che prevede una pena edittale dagli 8 ai 12 anni di reclusione, mutuata dalla sanzione dai 4 ai 12 prevista dall’art. 578 c.p. per l’infanticidio, commesso dalla madre nei primi 3 gg dalla nascita, come da giurisprudenza, in quello stato di abbandono materiale e morale, assente nel caso dell’aborto volontario.
Un reato del quale risponderebbero tutti coloro che concorrono materialmente e moralmente (mediante istigazione o agevolazione) nella sua commissione.
E una pena base aggravata sino alla metà a carico del potenziale padre, se responsabile sempre materialmente o moralmente, soggetto che non paga sul proprio fisico le conseguenze dell’atto abortivo.
Preciso che l’adesione al nostro Comitato è stata raccolta solo sotto la prima valenza, in quanto il referendum propositivo non era, come non lo è ancora, previsto nel nostro ordinamento giuridico, ma che la seconda valenza era già stata anticipata nel mio discorso a Milano del 11-4-2015, riportato nel nostro archivio, comunicando l’appoggio alla riforma costituzionale, poi bocciata dalle urne il 4-12-2016, un appoggio unico tra gli esponenti del pro life e del pro family nazionale e motivato proprio con il potenziamento in essa configurato dell’istituto referendario, sotto il duplice profilo dell’abbattimento dei quorum dell’abrogativo e della previsione del propositivo..
La nostra posizione completa è stata da me espressa nel corso del corteo di Padova di sabato scorso, come da video allegato, e sarà ribadita in occasione del prossimo corteo di Milano, che si svolgerà sabato 13-4-2019, con partenza alle ore 15 da piazzale Cadorna, a cui siete tutti invitati.
https://www.youtube.com/watch?v=cZaJ46zxmLI&feature=share&fbclid=IwAR0MfFxtZHt2PvznLmEPFRJjc8NQF15kRxnvfFxMaMEunIbxJybsfqwXRvM
Avv. Pietro Guerini-Presidente nazionale Comitato NO194 ed omonima associazione