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IL CORTEO NAZIONALE DEL COMITATO NO194 PER L’ABROGAZIONE REFERENDARIA DELLA LEGGE 194 ( MILANO E CASERTA , 10-10-2015 )

Ricordo che sabato 10-10-2015 si svolgerà a Milano , dalle ore 15 alle ore 18 , il nostro terzo corteo nazionale , che percorrerà il pieno centro della città meneghina , con partenza da piazzale Cadorna ( stazione di metropolitana , linee 1 e 2 ) ed arrivo in piazza Medaglie d‘Oro , seguendo il consueto percorso foro Buonaparte , largo Cairoli, via Cusani , via Broletto , piazza Cordusio, via Orefici , via Mazzini ( a lambire Piazza Duomo ) , piazza Missori , corso di Porta Romana ( stazione di metropolitana , linea 3 ) .

Alle ore 16,30 si terrà la nostra analoga manifestazione a Caserta , con partenza da piazza Vanvitelli , nei pressi dell’arcivescovado .

Il titolo del doppio corteo è ”NO194 per l’abrogazione referendaria della legge 194 “.

Una manifestazione dinamica che si affianca alla 9 ore nazionale di preghiera, che tante polemiche ha suscitato nel giugno scorso per i tentativi di divieto esperiti invano anche a livello istituzionale da ambienti di sinistra moderata e radicale, la cui prossima edizione si svolgerà come sempre a Bologna il 12-12-2015, e agli altri sit-in mensili che caratterizzano la nostra attività , dalle 9 ore di preghiera su base regionale all’esterno degli ospedali il primo sabato dei mesi dispari , alle adorazioni eucaristiche il primo sabato dei mesi pari (si vedano le sedi sul nostro sito www.no194.org).

Eventi che , come il nostro comitato , hanno una matrice ben precisa , in vista di un fine non certo agevole ma concreto e rispetto al quale essi debbono considerarsi strumentali : l’abrogazione della 194 per via referendaria .

Nella consapevolezza di ciò, qualsiasi considerazione che durante il corteo possa essere espressa da un nostro partecipante su altra materia deve sin d’ora ritenersi formulata a titolo del tutto personale ed estranea al comitato ed al contenuto dell’evento.

Al fine, in particolare, di evitare l’insalata russa di argomenti che i media cercano di ricollegare alle nostre iniziative (onde bollarci come talebani cattolici , omofobi, razzisti o collocarci politicamente) , s’invitano i partecipanti ad astenersi da dichiarazioni che esulino dal nostro obiettivo (abrogare la 194 mediante referendum) .

Per ragioni analoghe, si chiede ai presenti di invitare i rappresentanti dei media per ogni considerazione tecnica a rivolgersi al sottoscritto.

Il comitato prende sin d’ora le distanze da immagini o da simboli religiosi che raffigurino feti in forme sconvolgenti , comparsi in manifestazioni pro life di regola e per lo più per scopi esibizionistici personali , in quanto contrastanti con gli interessi della nostra organizzazione perché utilizzabili dai media per conferire alla stessa un’immagine improntata al fanatismo , vanificando il nostro tentativo di indurre le menti e le coscienze a riflettere razionalmente e moralmente sul dramma dell’aborto e sull’inammissibilità di una legalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza.

La nostra manifestazione si differenzia radicalmente da altre analoghe , con le quali si invoca propagandisticamente l’abrogazione della 194 , ma per vie inattuabili , quale quella parlamentare , che si vorrebbe inverosimilmente attivare attraverso cortei che , nonostante l’ultratrentennale totale assenza di deputati e senatori abrogazionisti , dovrebbero convertire la maggioranza dei componenti delle due camere.

Componenti che dimostrano sistematicamente, viceversa, di seguire in modo inequivocabile sulle tematiche eticamente sensibili l’orientamento laicista dei loro colleghi che operano presso le istituzioni comunitarie, radicalizzandolo poi ideologicamente attingendo da germi culturali e politici particolarmente presenti nel nostro paese, nel quale ha operato storicamente il partito comunista più forte del mondo occidentale, che contribuì in modo massiccio a finanziare a suo tempo la campagna abortista orchestrata dal partito radicale, potendo avvalersi dei copiosi introiti di provenienza sovietica che per decenni hanno alimentato le casse di quel partito, come riscontrato sia dalla magistratura italiana che da quella russa.

Chiunque sia in possesso di una conoscenza più che rudimentale della politica nazionale è perfettamente in grado di comprendere che se la 194 verrà riformata dal potere legislativo sarà solo per comprimere l’obiezione di coscienza.

Delle due l’una: o si è a favore del diritto di scelta della donna o si è a favore del diritto di nascita delle concepite e dei concepiti e, quindi, abrogazionisti (utilizzando l’unico mezzo messo a disposizione dei cittadini con tali effetti, che è quello referendario) rispetto ad una legge come la 194 che ha consacrato il primo dei due diritti.

Ho effettuato una scelta precisa nella seconda direzione nel momento in cui ho costituito questo comitato, oggi radicato sul territorio e che conta decine di migliaia di iscritti, una scelta condivisa all’atto dell’iscrizione ad esso da tutti i nostri aderenti, in linea, tra l’altro, con il contenuto dell’enciclica “Evangelium Vitae” firmata e redatta da Papa Giovanni Paolo II, nominato Santo lo scorso anno e, quindi, tutt’altro che scomunicato dalla Chiesa.

Contenuto di fatto non solo rigettato ma contrastato dal cattocomunismo che monopolizza il pensiero cattolico (o presunto tale) presso la cultura ed i media dominanti, gli ambienti parlamentari e certi settori deviati del clero, un fenomeno ibrido e contraddittorio a cui ci opponiamo a nostra volta in modo esplicito e radicale.

Iscrivetevi al nostro comitato  tramite il sito www.no194.org e partecipate al duplice corteo di Milano e Caserta di sabato 10-10-15 .

Si allega di seguito il link del discorso pronunciato in occasione del precedente corteo: https://www.youtube.com/watch?v=uRl9LozTCO0 .

Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale comitato no194 e omonima associazione

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LA 9 ORE REGIONALE BIMESTRALE DI PREGHIERA PER LA VITA E CONTRO L’ABORTO DI NO194 DI SABATO 5 SETTEMBRE 2015, A FAVORE DELL’ABROGAZIONE REFERENDARIA DELLA L. 194, IN ATTESA DEL CORTEO NAZIONALE DI MILANO ( ORE 15 DA PIAZZALE CADORNA ) E CASERTA ( ORE 16,30 DA PIAZZA VANVITELLI ) DEL 10 OTTOBRE 2015

Sabato 5-9-2015 , come ogni primo sabato dei mesi dispari , si svolgerà dalle ore 9 alle 18 la nostra 9 ore regionale di preghiera .

L’evento si terrà quanto meno nei seguenti luoghi e all’esterno delle strutture sanitarie sottostanti :

Aosta ( Beauregard , via Vaccari 5 )

Torino ( S. Anna , via Ventimiglia 3 )

Genova ( S. Martino , viale Benedetto XV , angolo via De Toni )    

Milano ( Niguarda , piazza Ospedale Maggiore 3 )

Vicenza ( S. Bortolo , via Rodolfi 37 )

Trento ( Santa Chiara , largo Medaglie d’Oro 9 )

Trieste ( Burlo Garofolo , via Istria 65 )

Piacenza ( Guglielmo da Saliceto , via Taverna 49 )

Firenze ( A. O. Careggi , largo Brambilla 3 )

Perugia ( S. Maria della Misericordia detto “ Silvestrini “ , loc. S. Andrea delle Fratte )

Ancona ( Salesi , via Corridoni 11 )

Roma ( S. Giovanni-Addolorata, via Amba Aradam , angolo via dei Laterani , ore 9-12 )

Caserta ( S. Anna , via Roma 124 )

Foggia ( Riuniti , via Luigi Pinto 1 )

Catania ( Garibaldi-Nesima , via Palermo 636 )                                 

Invito tutti a partecipare a questo evento ed al nostro duplice corteo del 10-10-15 a Milano e Caserta nonché ad aderire al comitato NO194 tramite il nostro sito www.no194.org .

 

Avv. Pietro Guerini–Presidente nazionale comitato NO194 e associazione NO194

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IL QUESITO REFERENDARIO CONTRO L’INTRODUZIONE NELLA SCUOLA DELLA TEORIA DEI GENDER

Sono stato contattato in questi giorni dal costituendo comitato referendario finalizzato all’abrogazione della normativa che introduce nel nostro sistema scolastico l’insegnamento delle teorie dei “ gender “ , il quale mi ha incaricato di procedere all’elaborazione del quesito da sottoporre al corpo elettorale .

Ho accettato l’incarico in quanto personalmente condivido questa iniziativa, pur essendo il mio nome legato alla presidenza del diverso comitato che ho fondato per ottenere l’abrogazione sempre referendaria della legge 194 in materia di aborto volontario.

Una battaglia, la nostra, che è opportuno possa avvalersi dell’entrata in vigore della normativa più favorevole che si prospetta sull’istituto del referendum e del consolidamento di un struttura ben radicata sul territorio che possa ovviare al minor coinvolgimento immediato che suscita la pur assai più grave sopraffazione del bambino che deriva dalla pratica abortiva a seguito della presenza di una legge introdotta ben 37 anni or sono ( ricordo che alla marcia per la vita 5 si è registrata una partecipazione nella medesima centralissima, popolatissima, cattolicissima e politicizzatissima realtà capitolina pari ad 1/25 rispetto a quella accreditata al c.d family day 2 del 20-6-15 , incentrato di fatto e in ogni caso sulle tematiche del contrasto alle teorie sui gender e della difesa della famiglia tradizionale) .

Orbene, analizzata attentamente la questione in ordine all’elaborazione del quesito per un referendum abrogativo finalizzato a scongiurare i pericoli di introduzione delle teorie gender conseguenti all’entrata in vigore della legge c.d. “Buona scuola” la n. 107 del 13 luglio 2015 , posso concludere quanto segue .

1 ) PREMESSA GENERALE Il referendum in questione sul piano tecnico assume , a mio avviso , un carattere simbolico e potrebbe essere rilevante soprattutto sul piano culturale e politico .

La libertà di insegnamento potrà sempre creare il pericolo di gravi forme di indottrinamento ai danni di alunni e studenti, senza che operazioni abrogative di carattere legislativo possano far conseguire efficaci ed effettivi poteri di coercizione.

2 ) PREMESSA DI MERITO Il comma 16 dell’art. 1 , che viene in rilievo in materia , in sé è assolutamente innocuo sul piano giuridico , anzi tal da affermare un princìpio totalmente condivisibile , in quanto diretto ad escludere discriminazioni e violenze “di genere” nel significato ordinario che si attribuisce per l’appunto giuridicamente a questo termine ( quindi che vedono un genere , di regola quello maschile , come aggressore o favorito e l’altro genere come aggredito o discriminato , di norma quello femminile ) .

Analoghe considerazioni valgono per la legge che viene richiamata , la n. 119 del 2013 , con specifico riferimento ai commi 1 e 2 dell’art. 5 .

Non si può in sé essere contrari in sé a :

-un“Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere” (comma 1), se è vero che la prima si caratterizza con congiunzioni carnali ed atti di libidine e la seconda con percosse e lesioni ;

-“sensibilizzare gli operatori dei settori dei media per la realizzazione di una comunicazione e informazione, anche commerciale, rispettosa della rappresentazione di genere e, in particolare, della figura femminile” ( comma 2 lett. b , notate come viene precisata l’accezione di genere , che è rivolta al genere femminile , non si parla dei gender ) ;

-“promuovere un’adeguata formazione del personale della scuola alla relazione e contro la violenza e la discriminazione di genereed a “sensibilizzazione, l’informazione e la formazione degli studenti al fine di prevenire la violenza nei confronti delle donne e la discriminazione   di   genere ” ( comma 2 lett. c ) ;

-” garantire la formazione di tutte le professionalità che entrano in contatto con fatti di violenza di genere o di stalking” ( comma 2 lett. e ) ;

-” prevedere specifiche azioni positive che tengano anche conto delle competenze delle amministrazioni impegnate nella prevenzione, nel contrasto e nel sostegno delle vittime di violenza di genere e di stalking  ”    ( comma 2 lett. i ) .

3 ) PROBLEMA SEMPRE NEL MERITO Ciò che rende pericolosa e degna di abrogazione la normativa in oggetto è proprio l’intero art. 5 della legge 119 del 2013 , che evoca il “Piano di azione straordinario contro le violenza sessuale e di genere“, in quanto le finalità del Piano vengono precisate non solo al comma 2 del medesimo art. 5 in termini rassicuranti , ma pure al paragrafo 5.2 ( pag. 18 ) di quel Piano (si legga il link  http://www.federsanita.it/public/VIOLENZA_DONNE.pdf  che ne riporta il testo integrale) nel quale si dichiara che  Obiettivo prioritario deve essere quello di educare alla parità e al rispetto delle differenze, in particolare per superare gli stereotipi che riguardano il ruolo sociale, la rappresentazione e il significato dell’essere donne e uomini, ragazze e ragazzi, bambine e bambini, nel rispetto dell’identità di genere, culturale, religiosa, dell’orientamento sessuale, delle opinioni e dello status economico e sociale, sia attraverso la formazione del personale della scuola e dei docenti sia mediante l’inserimento di un approccio di genere nella pratica educativa e didattica.

Alla luce di ciò , trovo insufficiente abrogare , nell’àmbito del comma 16 dell’art. 1 della legge 107 del 2015 , le sole parole ” di genere ” , ma occorre estendere il quesito referendario alle parole ”  al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall’articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all’articolo 5-bis,   comma   1,   primo   periodo,   del   predetto decreto-legge n. 93 del 2013“, perché il vero tumore da estirpare si annida nella parte finale della disposizione .

Il comma 16 assolverebbe perfettamente alla propria funzione anche a seguito di questo eventuale ridimensionamento e non trovo ” prime facie ” quali eccezioni costituzionalistiche di effettivo rilievo tecnico potrebbero essere sollevate ad un siffatto quesito.

Le parole ” di genere ” andrebbero inserite nel testo dello stesso per lo più al fine di evitare che forniscano un aggancio strumentale per reintrodurre la normativa che s’intende escludere con l’ultima parte del comma.

Il quesito , quindi , andrebbe a mio avviso formulato nei seguenti termini :

Volete voi che sia abrogato l’art. 1 comma 16 della LEGGE 13 luglio 2015, n. 107 , recante “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti ” limitatamente alle parole ” di genere ” e ” al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall’articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all’articolo 5-bis,   comma   1,   primo   periodo,   del   predetto decreto-legge n. 93 del 2013” ” .

Rivolgendo i miei auguri a questa operazione, ricordo a tutti il nostro corteo nazionale del 10-10-2015, con partenza alle ore 15 in Piazzale Cadorna a Milano ed alle ore 16,30 in Piazza Vanvitelli a Caserta, e che ci si può iscrivere al nostro comitato attraverso il sito www.no194.org .

Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale comitato NO194 e omonima associazione

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LA PRIMA 9 ORE NAZIONALE DI PREGHIERA DEL COMITATO NO194: CRONACA DI UN SUCCESSO, CON REPLICA A DICEMBRE SEMPRE A BOLOGNA

Si è svolta sabato 13-6-15 a Bologna la nostra prima 9 ore nazionale di preghiera, dopo oltre due anni e mezzo di versioni locali (regionali da due anni) dell’evento, che si svolgono il primo sabato dei mesi dispari dalle 9 alle 18 all’esterno di un ospedale nel quale si praticano aborti.

Il bilancio è esaltante.

1) SIGNIFICATO POLITICO IN SENSO LATO

Quando decisi il 8-12-2014 la versione nazionale della 9 ore optai per la piazza bolognese, al fine di potenziare il nostro comitato nella delicata area tosco-emiliana e in considerazione della sua agevole raggiungibilità.

Naturalmente intuii la particolarità ambientale, ma non conoscendo bene il capoluogo emiliano fu solo un’intuizione, che non posso che valutare positivamente.

Bologna è una strana città, in cui convivono una straordinaria vivacità culturale (degna di un centro nel quale si registra la presenza dell’ateneo più antico del mondo) ed un’atmosfera politica assolutamente superata ed anacronistica.

Abbiamo usufruito della prima, con un totale ad oggi di oltre 200 articoli pubblicati sul web sul nostro evento, anche se naturalmente quasi tutti di segno negativo.

Una negatività, però, non banale, ma fondata spesso sulla ricerca del sapere, della conoscenza dettagliata e approfondita delle posizioni avverse.

L’ideale per presentare un’iniziativa referendaria e per aprire un dibattito sul tema sotteso, quello dell’aborto volontario e della sua legalizzazione.

Quale simbolico estratto allego i seguenti link:

https://www.facebook.com/ariapulitaer   (video tv);

http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/24mattino/puntate (radio);

http://video.repubblica.it/edizione/bologna/croci-feti-e-rosari-al-sit-in-degli-antiabortisti/204153/203233  (video web).

Abbiamo fatto i conti con la seconda caratteristica della città felsinea, con aspetti tra il preoccupante e l’esilarante, uscendo vincitori dallo scontro che ne è nato.

In oggettiva violazione degli artt. 17 (diritto di riunione), 19 (diritto alla libera professione anche pubblica della propria fede) e 21 (diritto alla manifestazione del pensiero) della Costituzione, la sinistra cosiddetta moderata ha cercato di impedire il nostro sit-in di preghiera attraverso la richiesta del sindaco del Pd ( partito di cui è segretario l’attuale Presidente del Consiglio!) al prefetto (che ha poi desistito dall’intento, dopo un iniziale consenso) di vietare tutte la manifestazioni tenute all’esterno di chiese , centri di accoglienza e campi rom , sedi dove si possono radunare forze non riconducibili alla sua area politica.

Si veda:

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/06/01/news/il_pd_contro_gli_antiabortisti-115817559/

Quindi ed al contrario, libertà di manifestazione all’esterno di fabbriche, scuole, banche, case da sgomberare, luoghi istituzionali etc, regni della protesta rossa, per giunta non sempre pacifica, come segnalano le cronache, e quindi passibile di restrizioni per ragioni di ordine pubblico.

La sinistra radicale, ovviamente, in particolare SEL (partito della Presidentessa della Camera, si badi bene !) e Prc, dovendosi distinguere, ha manifestato ufficialmente sui propri siti il proposito di impedire addirittura fisicamente lo svolgimento dell’evento :

http://www.sel-bologna.com/blog/2015/05/28/legge194-fermate-la-manifestazione-degli-antiabortisti-al-maggiore/

http://www.prcbologna.it/2015/05/30/no13giugno/

Il clima di emergenza democratica presente sul territorio, da cui la necessità che abbiamo pubblicamente sottolineato di creare un blocco democratico permanente tra i partiti locali non riconducibili alla storia del vecchio Pci per tutelare l’applicazione dei princìpi generali dell’ordinamento giuridico, non ha impedito però lo svolgimento del nostro sit-in di preghiera.

Lo spostamento dall’area antistante l’ospedale Maggiore ad una piazza centralissima dominata da una splendida Basilica, piazza S. Domenico, ha ridotto solo in parte il significato simbolico della preghiera, che non si è svolta quindi all’esterno di una struttura dove i concepiti vengono soppressi, ma di fronte ad un luogo di culto di assoluto rilievo.

La collocazione centrale ha, anzi, impreziosito l’evento.

Certo, la blindatura dell’area interessata può aver arrecato qualche problema, ma noi avevamo chiesto l’ospedale, sono stati i nostri antagonisti e le forze politiche di supporto che hanno di fatto imposto il nostro spostamento.

Se qualcuno si è sentito danneggiato se ne potrà sempre ricordare alla prossima occasione elettorale.

Per conto nostro non vi era la necessità della presenza di un solo vigile.

2 ) IL PALLOTTOLIERE

Chi è privo della capacità di cogliere il significato di un fatto, come sempre, fa appello alla categorie tipiche dell’uomo primordiale, che, tra un grugnito (il verso è identificato come tale anche per gli scimpanzé, lo sottolineo per gli evoluzionisti) e l’altro, si impressiona solo per la presenza di un numero più o meno alto di persone.

Una tendenza generale a cui non si sottrae affatto il pro life nazionale dei nostri giorni ed i suoi cantori.

Ecco che, ben consci di questa tendenza tribale, qualcuno ha cercato di sminuire il sit-in prodigandosi nel sostenere e documentare che esso sarebbe stato scarsamente partecipato, quando è evidente a chiunque che i conti debbono essere fatti valutando l’affluenza complessiva in un evento nel corso della sua durata complessiva, quindi nella fattispecie delle 9 ore, affluenza che è stata, tra l’altro, ottima, tanto più considerate le condizioni ambientali, e si è pure tradotta in un considerevole incremento dei nostri iscritti locali.

Un referendum su un tema eticamente sensibile come quello in oggetto si vince aprendo e alimentando un dibattito collettivo e individuale (nelle coscienze dei cittadini), non ottenendo il tutto esaurito in un circoscritto ambito spaziale in linea con gli obiettivi di una compagnia teatrale.

Dibattito che nel nostro caso è stato davvero ampio anche nel merito, come a mio avviso merita un’iniziativa che punta al cuore della questione perseguendo un obiettivo concreto e non mira a fare della superficiale demagogia priva di costrutto e prospettive.

Tra l’altro, sto ovviando in queste ore ai problemi di accesso che la blindatura dell’area può aver arrecato anche a qualche nostro iscritto.

Il ritorno per il nostro comitato è stato talmente elevato che l’evento non può che essere confermato tale e quale, per città e durata, per la prossima edizione di dicembre.

Se ci verrà concesso l’Ospedale Maggiore, secondo nostra principale richiesta, bene, altrimenti ci accomoderemo nel salotto cittadino, con grande soddisfazione del sottoscritto, che considera questa come una soluzione sicuramente non secondaria sul piano sostanziale.

Qualunque sarà l’atteggiamento dei nostri antagonisti, in molti sanno ora chi è il comitato no194, a cui ci si può iscrivere attraverso il sito www.no194.org.

Un loro silenzio ci permetterà di parlare senza contraddittorio, una loro reazione ci consentirà di rispondere.

Il ghiaccio è stato definitivamente rotto.

Ringrazio le forze dell’ordine per il servizio prestato e coloro che hanno espresso solidarietà democratica nei nostri confronti, tra cui esponenti politici bolognesi di diverse formazioni, con una citazione particolare per la Curia locale e per Giuliano Ferrara per gli interventi di cui sotto:

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/06/07/news/la_curia_applaude_il_prefetto_la_preghiera_anti-aborto_e_legittima_-116300760/

http://www.ilfoglio.it/politica/2015/06/03/domando-a-renzi-e-al-pd-siete-blindati-nel-pensiero-unico-abortista___1-v-129446-rubriche_c386.htm

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/06/04/news/_io_ateo_devoto_a_bologna_dico_vietare_quella_veglia_e_scandaloso_l_invettiva_di_giuliano_ferrara-116042290/

Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale comitato NO194 e omonima associazione

Foto ritraente un momento della 9 ore

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CONFERMATA E PROMOSSA LA 9 ORE NAZIONALE DI PREGHIERA DEL COMITATO NO194 A BOLOGNA SABATO 13-6-15 ( ORE 9-18)! CONCORDATO CON LA QUESTURA LO SPOSTAMENTO DI SEDE IN PIENO CENTRO CITTADINO

Saltato ogni tentativo dei compagni di Pd, Sel e Prc di impedire lo svolgimento a Bologna della nostra 9 ore nazionale di preghiera in spregio agli artt. 17, 19 e 21 della Costituzione, ricondotto l’importante capoluogo emiliano-romagnolo nel territorio nazionale a rigetto dell’intento di configurazione dello stesso come enclave nordcoreana nel nostro paese, l’enorme interesse creatosi attorno all’evento ( oltre 110 articoli sul web a 5 giorni dal suo svolgimento ), divenuto un caso nazionale oggetto di dibattito politico, ha imposto un trasferimento dello stesso , al fine di non creare problemi alla viabilità nei pressi di un luogo delicato come un ospedale ( nella fattispecie quello Maggiore della città felsinea ) .

La 9 ore, alla faccia della pretesa inviolabilità del suolo bolognese, si terrà in una piazza centralissima della città, concordata dalla locale questura con il sottoscritto, di forte impatto anche spirituale, che ragioni tattiche e di ordine pubblico mi impongono di comunicare solo ai nostri iscritti che mi contatteranno al mio indirizzo email, salve le informazioni che potranno essere diffuse in questi giorni dai media.

Quanto ai simpatizzanti esterni al comitato, in caso di mancata diffusione da parte dei media del luogo preciso dell’evento, potranno recarsi in pieno centro sabato, per poi raggiungerci nel corso della mattinata, una volta raccolte informazioni sul posto.

Non essendo una 9 ore qualsiasi, occorre rispettare le solite regole dei cortei, quindi: a ) nessuna dichiarazione con i media , che mi devono essere dirottati onde evitare strumentalizzazioni di sorta ;

b ) nessun altro argomento può essere proposto aggiuntivamente al tema dell’aborto con simboli , immagini , stemmi , neppure l’eutanasia o la procreazione assistita , per non parlare dei matrimoni gay o del divorzio , sono banditi simboli politici , sono ammessi quelli religiosi e cattolici di qualsiasi tipo, purché non spettacolari o personalizzati ; c ) è bene evitare immagini forti , sulle quali tanto ha pretestuosamente giocato la propaganda avversa .

Allego, infine, la fresca presa di posizione a nostro favore della Curia di Bologna, che fa seguito a quelle di politici e di firme illustri come Giuliano Ferrara : http://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/06/07/news/la_curia_applaude_il_prefetto_la_preghiera_anti-aborto_e_legittima_-116300760/

Ci vediamo sabato.

Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale comitato NO194 e omonima associazione

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