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ABORTO E FAMIGLIA : L’ABROGAZIONE DELLA L. 194 – ATTO FONDAMENTALE PER SALVARE LA NOSTRA SOCIETA‘

Il clima natalizio ci spinge a pensare con particolare intensità alla famiglia ed alla nascita .

1 ) Secondo una definizione molto utilizzata , la famiglia rappresenta la cellula fondamentale della nostra società .

Di fatto , le due figure genitoriali assumono un’importanza centrale nella vita di un individuo , sotto l’aspetto materiale , educativo ed affettivo .

La disgregazione della famiglia e la precarietà familiare non possono che produrre effetti pregiudizievoli su un figlio .

Del pari , il riconoscimento giuridico di figure alternative alla famiglia tradizionale a cui estendere l’istituto dell’adozione non può che trasmettere in colui che si trovi a crescere in esse una visione sminuita della connotazione potenzialmente riproduttiva della coppia genitoriale .

Concetti inattaccabili , se non ispirandosi a fanatismi ideologici tesi a deformare una realtà del tutto oggettiva .

La fase terminale della convivenza coniugale ( quindi relativa alla famiglia tradizionale , in particolare , fondata sul matrimonio , l’unica del resto che può adottare figli , in presenza di una convivenza almeno triennale , e quindi secondo molti l’unica che può essere realmente definita tradizionale ) non può essere sconosciuta a chi opera nel mio ambito professionale .

Alla pari di un medico , il legale si trova in tali fattispecie ad affrontare e gestire una patologia ( non fisica bensì familiare ) del tutto indipendente dal suo operato , ma a differenza del primo egli non può provare la soddisfazione di risolverla, giacché il solo tentativo di adoperarsi in tal senso con il cliente intenzionato a porre fine alla convivenza suscita la sua scontata indignazione , avendo egli esperito , quando si reca da un avvocato, ogni eventuale tentativo ritenuto necessario per salvare il matrimonio .

Considerando congiuntamente i due problemi soprevocati ( disgregazione e precarietà familiare da un lato e riconoscimento giuridico di figure alternative alla famiglia tradizionale legittimate all’adozione dall’altro ) e tenendo presente la mia esperienza professionale , credo di poter affermare che l’attacco fondamentale alla famiglia tradizionale ( sempre , in particolare , fondata sul matrimonio ) venga sferrato da coloro che tradiscono il coniuge o che si prodigano nella frequentazione sessuale di soggetti coniugati , spesso non tanto attratti dalle loro qualità ma dal desiderio di arrecare del male al proprio coniuge o ad altra persona del proprio sesso ed ai suoi figli .

Almeno nel 70 % delle separazioni , infatti , s’intravede sullo sfondo una terza se non una quarta persona .

Ricordo che tra i 9 milioni di maschi italiani che frequentano prostitute , i due terzi sembra siano coniugati ed un quinto conviventi .

Orbene , se è più facile criticare una normativa ( tanto più se diretta a superare le limitazioni circa le attribuzioni di un soggetto fisiologicamente diverso da noi , a prescindere dagli sconfinamenti per così dire culturali ) che rinunciare ai propri comodi ( in violazione pacifica di un comandamento , sia detto per i cattolici  ) , sarebbe forse opportuno in linea di princìpio manifestare ed esporsi contro quella normativa solo dopo aver fatto i conti con la propria coscienza .

In realtà , i tentativi di snaturare la concezione tradizionale del matrimonio , della famiglia e dell’adozione debbono coinvolgere tutti coloro che avvertono la necessità di salvare la natura essenziale della cellula fondamentale della società , auspicabilmente senza lasciarsi condizionare dalle inesattezze divulgate negli ultimi mesi circa i pericoli che l’entrata in vigore dell’incostituzionalissimo ed ultraideologico ddl Scalfarotto ( cosiddetta legge contro l’omofobia ) arrecherebbe alla libertà di opinione .

Una libertà costituzionalmente blindata dall’art. 21 della carta , al punto da rendere inapplicata da quasi 70 anni non una semplice legge ordinaria ( quale sarebbe tale decreto una volta entrato in vigore ) , ma addirittura una norma di carattere pure costituzionale ( la XII disposizione transitoria e finale ) che vieta la ricostituzione del partito fascista , qualora una condotta si limiti ad elogiare quel periodo o aspetti di quella ideologia senza trascendere in atti diretti alla costituzione di un’organizzazione antidemocratica .

Il quadro normativo non è certo mutato con la legge ( del resto meramente ordinaria ) Mancino , che dal 1993 ad oggi ha anzi favorito il pullulare di partiti non antifascisti al netto di rivendicazioni connotabili come razziste , creando paradossalmente a ciascuno dei problemi di visibilità .

2 ) Analogamente , debbono attivarsi tutti coloro che hanno a cuore non il diritto di un bambino di crescere in una famiglia in cui siano ben definite le figure genitoriali maschile e femminile , da riprodurre in un futuro nella sua costituenda famiglia , potenzialmente deputate pure alla procreazione , ma addirittura il suo stesso diritto di nascere , anche qualora abbiano beneficiato personalmente della vigenza di una normativa che ha legalizzato nel 1978 la soppressione del nostro simile più debole .

La consapevolezza di un proprio gravissimo errore ( che in uno stato civile avrebbe dovuto essere punito con una sanzione penale emessa al termine di un normale procedimento, ma che spesso è proprio figlio dell’assenza di quel precetto-divieto legislativo e della conseguente inconsapevolezza culturale del radicale disvalore sociale che esprime l’atto abortivo di per sè) e il profondo pentimento che ad essa consegue costituiscono talvolta la motivazione che spinge ad iscriversi al nostro comitato .

Un comitato nel quale , tra l’altro , si registra una presenza femminile sempre più forte e sempre più efficace , a smentire l‘autoassolutoria sindacalizzazione di genere , che tanto rende ridicolo l’uomo che tende a scaricare sull’altra parte del cielo tutte le colpe della società .

Non esiste un genere buono e uno cattivo , esistono condotte positive e negative , e le seconde, se gravi , vanno sanzionate , tanto più se a tutela del nostro prossimo ( di sesso maschile o femminile ) più debole (e a maggior ragione se al fine di salvaguardarne la nascita), al quale anzitutto uno Stato degno di questo nome deve garantire una tutela giuridica, senza preoccuparsi delle conseguenze che in termini di minor comodità tale tutela possa arrecare al soggetto che intende far subire la propria azione ad un suo simile , determinandone la soppressione .

Se non è sanzionabile chi attenta alla famiglia , lo deve essere chi sopprime e fa sopprimere il più debole tra gli esseri umani , il quale ultimo deve avere il diritto di nascere a prescindere dalla situazione familiare e dallo stato civile dei suoi genitori .

Che qualche estimatore della 194 guardi a quel bimbo nella mangiatoia riflettendo su tale concetto .

Per lottare con noi per l’abrogazione di tale legge per via referendaria ( l’unica praticabile ) aderite al comitato NO194 tramite il nostro sito www.no194.org .

Auguri a tutti .

Pietro Guerini – Presidente e portavoce nazionale NO194

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ADORAZIONE EUCARISTICA PER LA VITA – UNA NUOVA INIZIATIVA NAZIONALE DEL COMITATO NO194

Parte il 7-12-2013 l’Adorazione eucaristica , una nuova iniziativa nazionale per la Vita , organizzata dal nostro comitato nei luoghi di culto via via indicati sul sito www.no194.org , dopo il successo della 9 ore , che si svolge già in 16 regioni su 20 .

Le differenze tra i due eventi sono palesi , in quanto il primo :

a ) non si svolge all’esterno degli ospedali ma nelle chiese ;

b ) non è localizzato su base regionale , ma si può tenere in più versioni anche in una stessa provincia e in più province per regione ;

c ) non è fissato il primo sabato dei mesi dispari , ma di quelli pari ;

d ) non ha un orario fisso , ma esso viene concordato con i singoli Sacerdoti .

Proprio il coinvolgimento della Chiesa connota ulteriormente l’iniziativa .

Come noto , la nostra operazione referendaria è ispirata da ragioni civiche , in quanto finalizzata ad eliminare la legalizzazione della soppressione dei nostri simili durante il concepimento , onde consentire alla nostra nazione , considerata la culla del diritto , di effettuare un minimo ma basilare salto di qualità in termini di civiltà .

Il tema , peraltro , assume un’evidente rilevanza sul piano etico-spirituale e la circostanza oggettiva che le legislazioni più restrittive vigenti in materia a livello internazionale siano quelle adottate in paesi cattolici depone sicuramente a favore delle serietà della confessione religiosa di maggioranza nel nostro paese , nella quale mi riconosco .

Tal posizione è stata puntellata dai Pontefici nei secoli e ribadita anche in questi anni .

Il 22 maggio 2003 , in occasione del venticinquesimo anniversario dall’entrata in vigore della 194 , Papa Giovanni Paolo II dichiarò : “ Non può esserci pace autentica senza il rispetto della Vita , specie se innocente e indifesa come quella dei bambini non ancora nati . “ , “ Nessuna azione per la pace può essere efficace se non ci si oppone con la stessa forza agli attacchi contro la Vita in ogni sua fase , dal suo sorgere sino al naturale tramonto “ .

Del resto nella “ Evangelium vitae “ del 1995 , il Pontefice polacco affermò inequivocabilmente che “ L’aborto procurato è l’uccisione deliberata e diretta , comunque venga attuata , di un essere umano nella fase iniziale della sua esistenza , compresa tra il concepimento e la nascita “ .

Papa Benedetto XVI  , in occasione del trentennale dall’entrata in vigore della legge che vogliamo abrogare , quindi il 22 maggio 2008 , non fece certo affermazioni di tenore diverso : “ L’aver permesso di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza ha aperto un’ulteriore ferita nella nostra società. Difendere la Vita umana è diventato oggi praticamente più difficile , perché si è creata una mentalità di progressivo svilimento del suo valore“, “ Da quando in Italia è stato legalizzato l’aborto ne è derivato un minor rispetto per la persona umana , valore che sta alla base di ogni civile convivenza , al di là di ogni fede“ .

Il 27 febbraio 2011 , Sua Santità ha sottolineato come L’aborto non è mai terapeutico, i medici che convincono le donne ad abortire le ingannano “ .

Come si può notare , la condanna espressa dal Vaticano è rivolta non solo contro l’aborto , ma pure esplicitamente contro la legge 194 .

Anche prescindere dal vertice assoluto della Chiesa , analizzare l’atteggiamento del clero  per un cattolico non è facile .

Nei mesi scorsi il direttore di un sito di ispirazione cattolica ci ha contestato di non essere umili , in quanto rivendicavamo con tanto di cifre , rappresentate dal numero di nostri iscritti , 20 000 , di aver spostato su posizioni abrogazioniste il prolife nazionale , dopo che esso per oltre un trentennio aveva osservato una linea cultural-editorial-omeopatica , tale da alimentare il mito dell’intoccabilità della 194 , una legge con cui convivere o da criticare aspramente nell’immobilismo più assoluto .

Desiderosi di imparare , abbiamo appreso dal nostro censore che essere umili per un cattolico significa criticare quotidianamente l’attuale Pontefice non solo per le opinioni rese ( il che è perfettamente legittimo , pur nella doverosa e non so se sempre presente consapevolezza dell’assoluta ignoranza sotto il profilo teologico che ognuno di noi ha rispetto ad un Papa , in quanto se costui è il nostro Pastore ciò non significa che ci si debba comportare come pecore e condividere qualsiasi tesi venga da lui formulata ) , ma anche per come si veste , per come saluta , per quanto possano costare lunghissime trasferte come quella di Assisi etc .

Se l’umile critica sistematicamente il Papa , credo che il presuntuoso possa analizzare liberamente l‘orientamento dei suoi sottoposti all’interno del mondo ecclesiastico nei confronti dell’iniziativa di cui è promotore , le cui reazioni sono riconducibili a due categorie .

Una parte dei componenti del clero considera questa battaglia come doverosa ed ineluttabile, in quanto se la Vita è sacra non è ammissibile che la sua sopressione durante la gravidanza possa essere legalizzata ( si veda il parere favorevole della CEI pubblicato sul sito ) .

I più avveduti sembrano aver colto perfettamente che anche una campagna referendaria persa avrebbe comunque l’effetto di aprire un dibattito nel paese ( morto dal primo referendum , quindi dal 1981 ) e , ancor prima , nelle coscienze dei singoli .

La crema di costoro ritiene che rinviare questo scontro culturale sine die possa non essere favorevole , e vengono citate le tendenze laiciste dilaganti e sempre più vittoriose in Europa e nel nostro paese ( in materia di matrimonio e di adozione , ad esempio ) .

Una seconda parte del mondo ecclesiastico pare , viceversa , essere ben consapevole che , allo stato attuale , non si possa affermare che la Chiesa sia favorevole alla legalizzazione dell’aborto , nè che sia favorevole all’abrogazione della 194 e che un’iniziativa in tal senso non possa che provenire dalla società civile , non certo dal Vaticano .

Sino a quando la società civile dorme o smorfia , questa comoda posizione può permanere .

Ma quando un comitato come il nostro agisce senza ambiguità verso un unico obiettivo quale l‘abrogazione referendaria della 194, l’effetto di tale azione protratta sino allo svolgimento della consultazione popolare sarebbe tale da implicare lo schieramento o la spaccatura della Chiesa .

Ora , la Chiesa è il mezzo attraverso cui affermare e difendere un patrimonio di ideali o l’affermazione e la declamazione di tale patrimonio è il mezzo per garantire l’esistenza della Chiesa , bene primario ed assoluto ?

Conta più la popolarità della Chiesa presso i cittadini , in misura non trascurabile desiderosi di sentir enunciata una religione a proprio uso e consumo che possa andar bene a tutti e far sentire a posto in ogni caso ognuno con la propria coscienza , o è più rilevante la coerenza di quell’istituzione con princìpi da sempre affermati ?

Qualcuno domanderebbe anche : è bene che la Chiesa esca da certe ambiguità , a costo di qualche opportuna fuoriuscita, o è meglio che veleggi verso il relativismo etico e il secolarismo più aggiornato ?

Non vogliamo prendere posizione su questi temi generali , che non ci competono , ma siamo convinti che la frontiera su cui stiamo combattendo sia sotto tale profilo la più calda per il mondo ecclesiastico e che un referendum possa suscitare fastidi provenienti da più parti .

Per lottare con noi aderite al comitato NO194 tramite il nostro sito www.no194.org .

Pietro Guerini – Presidente e portavoce nazionale NO194

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Conferenza: “ABORTO: ETERNA TRAGEDIA E NUOVO REFERENDUM”

Locandina Conferenza 29.11.2013

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SABATO 2 NOVEMBRE 2013 ( ORE 9-18 ) : 9 ORE PER LA VITA ORGANIZZATA SU BASE REGIONALE DA NO194 ALL’ESTERNO DI STRUTTURE OSPEDALIERE

Ricordo che il 2-11-2013 , come ogni primo sabato di mese dispari , ricorrenza che cade in una data particolarmente significativa , si svolgerà all’ingresso di diversi ospedali , dalle ore 9 alle 18 , la nostra 9 ore di preghiera per la Vita .

Un evento con il quale si commemorano i 6 milioni di concepiti ( secondo i dati ufficiali ministeriali ) soppressi dall’entrata in vigore della 194 , che si svolge a sostegno dell’iniziativa referendaria del nostro comitato , diretta all’abrogazione di tale legge , e che , alla luce del successo raccolto ad oggi e della nostra crescita , si sta estendendo su base regionale sino a coprire quasi tutto il territorio nazionale .

In particolare , la 9 ore si terrà almeno nei seguenti luoghi e presso le strutture sottostanti :

Aosta ( Beauregard , via Vaccari 5 )

Torino ( S. Anna , via Ventimiglia 3 )

Genova ( S. Martino , viale Benedetto XV )  

Milano ( Niguarda , piazza Ospedale Maggiore 3 )

Vicenza ( S. Bortolo , via Rodolfi 37 )

Trieste ( Burlo Garofolo , via Istria 65 )

Piacenza ( Guglielmo da Saliceto , angolo cantone del Cristo 2/via Campagna )

Firenze ( A. O. Careggi , largo Brambilla 3 )

Perugia ( S. Maria della Misericordia detto “ Silvestrini “ , loc. S. Andrea delle Fratte )

Roma ( S. Giovanni-Addolorata , via dell’Amba Aradam 9 )

Campobasso ( Cardarelli , contrada Tappino )

Caserta ( S. Anna , via Roma 124 )

Potenza ( S. Carlo , via Polito Petrone snc )

Cosenza ( Annunziata , via Migliori 5 )

Catania ( Garibaldi Nesima , via Palermo 636 )

Cagliari ( Brotzu , piazzale Ricchi 1 )

Colgo l’occasione per invitare tutti coloro che intendono aderire all’iniziativa referendaria a formalizzare tale adesione tramite il sito www.no194.org ed a comunicare , richiesta estesa anche ai già iscritti che non lo avessero fatto in passato , la loro disponibilità ad aiutarci nella raccolta ufficiale delle firme .

Ricordo che il nostro comitato , al quale hanno aderito quasi 20 000 italiani , in pratica il 90% degli iscritti a gruppi pro life ufficiali e non immaginari del nostro paese , è presente e radicato a livello provinciale , proprio in linea con la capillare estensione della 9 ore , la quale rappresenta un’occasione per affermare le ragioni degli ultimi a difesa della Vita contro tendenze culturali satanistico-nichilistiche , contro orientamenti ideologici liberticidi , fondati sulla sopraffazione violenta , più affini alla realtà criminale che a quella politica , contro il predominio della logica cinica del profitto e dell’interesse di comodo sul diritto della persona ad esistere .

Pietro Guerini–Presidente nazionale comitato NO194 e associazione NO194 (www.no194.org)

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CONFERENZA: ABORTO ETERNA TRAGEDIA E NUOVO REFERENDUM

Locandina Conferenza 24.10.2013

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