LA 9 ORE PER LA VITA DI NO194 DI SABATO 7 SETTEMBRE 2013 : A MILANO UNA GRAVE COMPRESSIONE DELLA LIBERA MANIFESTAZIONE DEL PENSIERO A VANTAGGIO DELL’ANTAGONISMO POLITICAMENTE CORRETTO
Sabato scorso , 7-9-2013 , come ogni primo sabato di mese dispari , si è svolta dalle ore 9 alle 18 la nostra 9 ore di preghiera , evento a sostegno della iniziativa referendaria di NO194 , diretta all’abrogazione della omonima legge .
Iniziativa che , a differenze di tutte le consultazioni analoghe svoltesi nel nostro paese sino ad oggi , ha necessariamente presupposto la creazione di un organismo apposito come il nostro comitato , in quanto priva dell’apporto di partiti politici , delle loro strutture , dei loro media e della loro imponente disponibilità economica .
Ed un’iniziativa che , alla luce del successo raccolto ad oggi ed in linea con la sua capillare diffusione , si sta estendendo su base regionale , sino a coprire quasi tutto il territorio nazionale .
In particolare , la 9 ore si è tenuta nei seguenti luoghi e presso le strutture sanitarie sottostanti :
Aosta ( Beauregard , via Vaccari 5 )
Torino ( S. Anna , corso Spezia 60 )
Vicenza ( S. Bortolo , via Rodolfi 37 )
Trieste ( Burlo Garofolo , via Istria 65 )
Piacenza ( Guglielmo da Saliceto , via Taverna 49 )
Firenze ( A. O. Careggi , largo Brambilla 3 )
Perugia ( S. Maria della Misericordia detto “ Silvestrini “ , loc. S. Andrea delle Fratte )
Roma ( S. Filippo Neri , via Martinotti 20 )
Caserta ( S. Anna , via Roma 124 )
Potenza ( S. Carlo , via Polito Petrone snc )
Catania ( Garibaldi Nesima , via Palermo 636 )
Cagliari ( piazzale antistante Microcitemico , via Jenner )
Purtroppo a Milano tale evento non si è svolto , come di regola , dinanzi alla clinica Mangiagalli , in via Commenda 12 , ma , con il sotto riportato fax trasmessomi alle ore 11,55 di venerdì 6 , quindi 21 ore e 5 minuti prima dell’evento , è stato spostato dalla locale questura in altro luogo , non più di fronte ad un ospedale o una clinica , svuotando la manifestazione del proprio carattere simbolico .
Siamo riusciti comunque a radunare una sessantina di persone nell’arco delle 9 ore , dimostrando una buona compattezza ed efficienza organizzativa .
Ciò nondimeno , il provvedimento si fonda su un’equiparazione totalmente ingiustificata tra la nostra organizzazione ed i gruppi antagonisti e femministi che erano intervenuti con mere finalità di disturbo nelle tre precedenti edizioni , gruppi conformi al pensiero unico dominante e culturalmente attigui alla locale giunta comunale .
In esso si parla di opposte ideologie , quando il nostro comitato è privo di riferimenti ideologici , essendo monotematico e unicamente rivolto all’abrogazione della 194 per via referendaria .
Certo NO194 si distingue da un certo pro life ambiguo , furbetto ed affaristico , prende le distanze dal relativismo etico , ma il concetto di ideologia presuppone un complesso di ideali che sconfina nella politica , il che non può affermarsi nel nostro caso .
Ma l’equiparazione più inaccettabile è quella che viene compiuta , da un lato , tra la pacifica preghiera e l’aggressione verbale finalizzata al mero disturbo e , dall’altro , tra una manifestazione organizzata ed una contromanifestazione del tutto priva delle autorizzazioni previste per legge .
Invece di disperdere di volta in volta 15 manifestanti si è di fatto premiata la loro condotta ostruzionistica , caratterizzatasi anche con il compimento di diversi reati , compresi il furto , il danneggiamento e l’istigazione a delinquere .
Il che è inaccettabile .
Uno di noi ( con ogni probabilità il nostro vice presidente Giorgio Celsi ) stazionerà settimanalmente ( presumibilmente il mercoledì ) da questa settimana dinanzi alla Mangiagalli , dando vita comunque alla nostra protesta “ in loco “ , con una frequenza ben maggiore che in passato e con modalità a cui le premesse di fatto che caratterizzano l’intervento della questura debbono ritenersi inapplicabili .
La 9 ore meneghina avrà le sue efficaci forme di svolgimento in futuro .
Ma quella equiparazione e quel provvedimento di spostamento , ancorché da rispettare sul piano formale , debbono considerarsi assolutamente non condivisibili e ci fanno comprendere come la compressione della libera manifestazione del pensiero , del tutto inattuabile per via legislativa alla luce del disposto dell’art. 21 della costituzione , il che vale anche per alcune polemiche recenti , possa realizzarsi per altre vie , come la censura dei media ed i provvedimenti dell’autorità che , pur non avendo come si auspica e si confida uno scopo liberticida , possano frettolosamente fondarsi su ingiustificate equiparazioni come quelle in oggetto .
Avv. Pietro Guerini–Presidente nazionale comitato NO194 e associazione NO194 (www.no194.org)
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