Conferenza: “ABORTO: ETERNA TRAGEDIA E NUOVO REFERENDUM”
Comments off
Come ogni primo sabato dei mesi dispari , si è svolta il 2 marzo scorso , dalle ore 9 alle ore 21 , la nostra 12 ore di preghiera per la Vita all’esterno del S. Anna di Torino , della Mangiagalli di Milano, dell’ospedale civile di Padova , del S. Anna di Caserta e del Garibaldi-Nesima di Catania , mentre dopo 3 giorni si è tenuta una manifestazione analoga all’esterno del S. Filippo Neri di Roma.
Il prossimo appuntamento è per sabato 4 maggio 2013 , sempre ore 9-21 .
Questo evento suscita crescenti contromanifestazioni rabbiose .
Si veda per tutte quella padovana (http://video.gelocal.it/mattinopadova/locale/padova-e-scontro-sull-aborto-davanti-all-ospedale/9549/9561., la meglio documentata a nostra disposizione .
Ora , per quale motivo la nostra protesta suscita questo tipo di reazioni ?
1 ) Da escludere dovrebbero essere le modalità scelte .
La preghiera è una pratica adottata in mille altri eventi in tema di difesa della Vita ed è atto pacifico per antonomasia , nella sua straordinaria carica spirituale e nella sua assoluta passività fisica .
Ecco , piuttosto può essere quest’ultima ad originare paradossale aggressività , soprattutto in coloro che appartengono ad aree culturali notoriamente sensibili ad azioni eroiche ispirate alla logica del trenta contro uno , ben note a coloro che frequentavano scuole e fabbriche negli anni settanta .
Il cattolico pregante ( o meglio , orante ) viene visto come naturale interprete della logica del porgi l’altra guancia , vittima sacrificale delle frustrazioni dei suoi avversari , soggetto che si può liberamente insultare se non aggredire fisicamente e che ha delegato la funzione intellettiva al Vaticano .
Proprio il Vaticano è uno dei bersagli di questi contestatori , per quanto la nostra forma di manifestazione sia finalizzata non ad affermare un’appartenenza religiosa , ma ad indurre a riflettere sul fatto che gli abortiti non si smaterializzano , ma vengono soppressi in luoghi ben precisi , dove il profitto prevale nel modo più radicale sulla Vita umana .
Ricordo che da quando è stata legalizzata l’interruzione volontaria di gravidanza in Italia , noi contribuenti abbiamo versato un minimo di 7 800 milioni di euro ( oltre 15 000 miliardi di vecchie lire ) per consentire la soppressione di nostri simili ( l’aborto è assolutamente gratuito per il privato , secondo il Ministero della Salute dal 1978 sono stati praticati 6 milioni di aborti , il costo minimo di ciascuno dei quali è pari ad € 1 300 ) .
Somme che di fatto non si sono volatilizzate , ma che hanno arricchito e di molto parecchia gente , come agevolmente intuibile anche per coloro che , consapevolmente o meno , fungono da servi di potenti lobbies .
2 ) Il motivo di queste rabbiose reazioni è rappresentato , sin troppo evidentemente , dall’iniziativa referendaria sottesa alle 12 ore , organizzate per sensibilizzare l’evento di cui siamo promotori e che auspichiamo porti all’abrogazione della 194 .
E lo si nota chiaramente ascoltando le dichiarazioni dei nostri contestatori , che in taluni casi non ci hanno ancora ben identificato , ma che stanno imparando a considerarci come un elemento di rottura rispetto al pro life che hanno conosciuto in questi decenni .
E’ finito l’antiabortismo italiano omeopatico , il pro life nella migliore delle ipotesi cattocomunista e compromesso con il potere , facilone e superficiale, talvolta furbesco ed affaristico , con i relativi cantori e “ laudatores “ , oggi emarginati in una sparuta minoranza del 20% .
Non è inneggiando genericamente e populisticamente all’ovvio ( viva la Vita , l’amore , la pace , la gioia , il cielo azzurro , il sole e il cioccolato ) che si afferma qualcosa di significativo , ma è toccando i diritti altrui , se questi diritti collidono con quelli dei più deboli .
Così come è stato legale in URSS sopprimere 6 milioni di Kulaki ( secondo Conquest , un numero superiore sostengono gli altri storici più accreditati ) in quanto piccoli proprietari terrieri e per Hitler eliminare 6 milioni di ebrei in quanto ebrei , dobbiamo far sì che al più presto nel nostro paese non sia più legale annientare altri concepiti in aggiunta a quei 6 milioni già soppressi in quanto concepiti.
Gli intelligentoni abortisti guardino quel filmato e riflettano su chi , incappucciato e no , rappresenta la loro avanguardia .
I sostenitori del liberalismo , studiando la storia , abbiano modo di rendersi conto di come sotto questo profilo i loro ideali siano stati contaminati dal marxismo , che per primo , tramite Lenin in URSS , legalizzò nel 1921 l’aborto , negando il diritto fondamentale dell’uomo , quello di nascere .
Un’ideologia radicalmente liberticida ( quindi l’opposto di quella liberale ) , non solo sotto il profilo politico , ma anche economico ( divieto di proprietà e di svolgere attività di lavoro autonomo ) e religioso ( divieto di professare e propagandare la propria fede ) , e assai predisposta alla logica dello sterminio di massa , come dimostrano i 100 milioni di sue vittime certe che si contavano nel 1989 , dato ampiamente cresciuto in questo quarto di secolo .
Così come cinicamente egoista è il femminismo , nel momento in cui rivendica il diritto di sopprimere donne già durante il concepimento ( in Italia 3 milioni dal 1978 , sempre secondo i dati del Ministero della Salute , se è vero che il 50% delle gravidanze si traduce nella nascita di una femmina ) , atto più radicalmente antifemminile di qualsiasi atto maschilista e di qualsiasi forma di femminicidio , che nella sua vigliacca brutalità non sopprime l’esistenza intera di una donna .
Chiediamo alle forze dell’ordine di salvaguardare il diritto di manifestare il nostro pensiero , riconosciuto dall’art. 21 della Costituzione , e di professare la nostra fede , in linea con il disposto dell’art. 19 della Carta , allontanando e comunque tenendo a debita distanza coloro che intendono violare questi princìpi attraverso contromanifestazioni non autorizzate , analogamente a quanto viene loro garantito in occasione delle proprie più o meno pacifiche proteste .
E chiediamo a tutti di unirsi a noi , in adesione alla nostra ferma presa di posizione contro quella legge e alla concreta e non demagogica iniziativa diretta alla sua abrogazione per via referendaria , partecipando alla 12 ore del 4 maggio 2013 e iscrivendosi a NO194 attraverso il sito www.no194.org .
Pietro Guerini – Presidente e Portavoce nazionale NO194
Pubblicato il 26-3-2013 da www.prolifenews.it
Comments off
1 ) Come più volte ribadito , alla nostra iniziativa referendaria ho dato da subito un’impronta razional-giuridica e non religiosa , essendo ispirata dall’obiettivo di fondo caratterizzato non dall’evangelizzazione di un popolo ma dall’incremento della civiltà giuridica del nostro paese , che si traduce nel tentativo di assicurare una tutela giuridica ai più deboli tra di noi , i concepiti , mediante il riconoscimento del diritto di nascita .
E’ innegabile , peraltro , che tale battaglia ha un contenuto spirituale molto forte che certo non dispiace a chi come il sottoscritto , cattolico , attinse ai valori della propria fede per vivere da ragazzino come una sconfitta l’esito della prima consultazione del 1981 .
Appare , quindi , significativa la recente presa di posizione ufficiale sulla nostra operazione della CEI , pubblicata sui nostri siti , tra cui www.no194.org , attraverso il quale si raccolgono le adesioni all’operazione referendaria .
In tale nota vengono affermati due princìpi , uno generale e uno specifico , che riportiamo testualmente :
a ) “ Il Magistero della Chiesa sul doloroso problema dell’aborto richiede indubbiamente consapevolezza e impegno da parte di tutti i cittadini nel contrastare tale pratica , inaccettabile in quanto contraria al valore primario ed irrinunciabile del rispetto di ogni vita umana fin dal concepimento “ ;
b ) “ La vostra iniziativa si colloca in questo quadro di impegno condiviso , ritenendo di poter individuare nella via referendaria lo strumento più appropriato , nonostante i ben noti esiti sfavorevoli di analoghe precedenti iniziative “ .
Netta non solo la condanna dell’aborto ( che di per sé assumerebbe per qualche mente superficiale un significato esaustivo di ogni questione in materia ) , ma anche della legge che ha legalizzato , della quale , inoltre , si invoca la necessaria abrogazione e , infine e per giunta , con lo strumento referendario .
Non siamo , dunque , un branco ( molto numeroso , peraltro oltre 14 000 persone ) di estremisti esaltati , siamo semplicemente cittadini in linea con l’orientamento anche attuale della Chiesa , che chiama a raccolta “ tutti i cittadini “ affinché si attivino nella nostra direzione .
Chi , da cattolico , non la condivide è in contrasto con l’istituzione ecclesiastica , oltreché , soprattutto , con i Pontefici .
Il 22 maggio 2003 , in occasione del venticinquesimo anniversario dall’entrata in vigore della 194 , Papa Giovanni Paolo II dichiarò : “ Non può esserci pace autentica senza il rispetto della Vita , specie se innocente e indifesa come quella dei bambini non ancora nati . “ , “ Nessuna azione per la pace può essere efficace se non ci si oppone con la stessa forza agli attacchi contro la Vita in ogni sua fase , dal suo sorgere sino al naturale tramonto “ .
Del resto nella “ Evangelium vitae “ del 1995 , il Pontefice polacco affermò inequivocabilmente che “ L’aborto procurato è l’uccisione deliberata e diretta , comunque venga attuata , di un essere umano nella fase iniziale della sua esistenza , compresa tra il concepimento e la nascita “ .
Papa Benedetto XVI , in occasione del trentennale dall’entrata in vigore della legge che vogliamo abrogare , quindi il 22 maggio 2008 , non fece certo affermazioni di tenore diverso : “ L’aver permesso di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza ha aperto un’ulteriore ferita nella nostra società. Difendere la Vita umana è diventato oggi praticamente più difficile , perché si è creata una mentalità di progressivo svilimento del suo valore “ , “ Da quando in Italia è stato legalizzato l’aborto ne è derivato un minor rispetto per la persona umana , valore che sta alla base di ogni civile convivenza , al di là di ogni fede “ .
Di recente , il 27 febbraio 2011 , Sua Santità ha sottolineato come “ L’aborto non è mai terapeutico, i medici che convincono le donne ad abortire le ingannano “ .
Come si può notare , la condanna espressa dal vertice assoluto della Chiesa cattolica è , del pari , rivolta non solo contro l’aborto , ma pure esplicitamente contro la legge 194 .
Circa i quesiti referendari , il nostro massimale è in linea con la posizione addirittura di Pio XII , che riteneva l’aborto legittimo solo nel caso estremo , e sempre più raro in concreto con i progressi della medicina , che dalla gravidanza o dal parto potesse derivare un serio pericolo per la Vita della donna , e il minimale con il punto 73 della stessa enciclica ora citata , che impone al parlamentare , in presenza di impedimenti ad una abrogazione totale della legge , di migliorarla .
Rispetto all’opinione agli aspiranti papi laici , che credono a sproposito di parlare a nome della Chiesa , preferisco quella dei Papi autentici e della CEI .
La quale ultima ( a differenza di quanto avvenuto nelle due precedenti edizioni della Marcia della Vita , prima della svolta abrogazionista di quest’anno ) non ci censura ( impedendoci di parlare anche per soli 10 minuti su 4 ore di conferenza a margine dell’evento ) , ma approva espressamente la nostra iniziativa .
Da oggi ogni timore interno alla Chiesa nell’appoggiarci è anche contro la CEI .
Sta , poi , al singolo componente del mondo ecclesiastico decidere se obbedire ai Papi ed alla CEI o a Don Gallo , sacerdote significativamente molto ospitato nelle tribune televisive , con interventi corredati da applausi scroscianti del pubblico in sala , sempre “politicamente correttissimo“ .
2 ) Di contro , le recenti elezioni ci consegnano un paese ancor più ( se mai possibile ) dominato da una classe dirigente ispirata a princìpi laicisti più che laici o solo nominalmente cattolici .
Mentre qualche illuminato pro life spera in un’abrogazione parlamentare della 194 , di fatto sono rappresentati nelle due camere due partiti laico-moderati , uno di sinistra ed uno populista di estrema sinistra , che candiderà Dario Fo come Capo dello Stato ( e le cui celebrate aperture a Casa Pound hanno riguardato un movimento favorevole al diritto di scelta della donna in materia di aborto , alle unioni civili e forse anche al matrimonio omosessuale ) .
Il che non potrà che aver ripercussioni sul piano dell’attività legislativo-parlamentare .
Lo strapotere di questa classe parlamentar-culturale ha contaminato anche parte di coloro che , per professata fede , dovrebbero difendere valori ( civici o religiosi ) assoluti come quello della sacralità della Vita , secondo una commistione ibrida presente da tempo in Europa e anche nel nostro paese .
Mentre la coscienza popolare nazionale è ancora caratterizzata da una genuina sensibilità verso valori assoluti , religiosamente o civicamente intesi , gli ambiti culturali e di potere sono gestiti in modo pressoché omogeneo da quella classe dirigente .
Anche il prolife nazionale ha ampiamente risentito di questo vento , prima che esso venisse perentoriamente spazzato dall’esplosione della nostra organizzazione , che , con 14 000 iscritti , comprende l’80% degli aderenti a gruppi dichiaratamente rientranti nell’area .
Da cui il carattere esilarante dell’asserzione secondo cui noi saremmo isolati all’interno dello stesso pro life italiano .
E si badi bene , un conto è aderire al comitato per la pace , la vita , l’amore , il sole , il cielo azzurro ( partecipando alle relative marce ) , un conto è agire in vista di un evento concreto ( referendum abrogativo di una legge ) rispondente ad un progetto definito in dettaglio .
Tanto più quella definizione è specifica , tanto più si moltiplicano i distinguo , basti pensare a quelli ( sia pur numericamente irrilevanti ) insorti a seguito della presentazione da parte nostra addirittura dei quesiti referendari .
Chi aderisce a NO194 sa perfettamente cosa vogliamo e dove vogliamo arrivare .
Quindi non vi può essere adesione più inequivocabile e significativa .
Orbene , quando mi sono approcciato a questo mondo ho trovato segni indelebili di un relativismo di stampo cattocomunista stridente con il carattere assoluto e non ibrido che riveste in sé la difesa della Vita umana dal suo stesso concepimento e , come visto , con la posizione della CEI .
Come definire altrimenti la presidenza di Scienza e Vita assegnata alla allora parlamentare del Pd Binetti o l’appoggio ricevuto da ambienti pro life dalla candidata ultrabortista di sinistra Mercedes Bresso alla presidenza della regione Piemonte ?
E , in seguito , come definire il relativismo politicamente corretto sulla 194 affermato a chiare lettere in passaggi di articoli da noi più volte menzionati da colui che è stato descritto come l’organizzatore delle prime due edizioni della Marcia per la Vita , finalizzato anche ad ottenere la partecipazione all’evento di politici ( tra cui quella celebrata della stessa on. Binetti , guarda caso , ancora lo scorso anno ) , come rivelato nel corso di una conferenza del giugno 2012 ( la cui registrazione è riportata su You Tube ) da uno dei fattivi organizzatori romani di quella Marcia ?
Quella impostazione domina buona parte della stampa sedicente cattolica e condiziona i comportamenti di parecchi tra coloro che quei valori assoluti in teoria dovrebbero difendere , timorosi delle reazioni che una loro difesa coerente o soprattutto concreta può suscitare .
Da parte nostra abbiamo provveduto a bonificare con quella coerenza e concretezza un ambito che grazie a tale azione da pro life sta diventando antiabortista , quindi abrogazionista , non esistendo un antiabortismo che non sia abrogazionista , come da dizionario .
Di qui , ad esempio , le recenti dichiarazioni della portavoce della Marcia stessa , ora dichiarata aperta a tutti e ispirata ad un’abrogazione della 194 , e di qui la nascita di una rivista che sostiene la nostra linea , pubblicando non a caso i nostri pezzi .
Rimangono isolati e , comunque , nettamente minoritari i relativisti etici e coloro che , magari pur dichiarandosi tradizionalisti , tra irrisione degli individui per le loro caratteristiche naturali e confusione tra disgrazie umane e castighi divini , nulla hanno compreso di questo scontro interno al pro life nazionale , in attesa che qualcuno gliene spieghi il contenuto .
3 ) Per concludere , a titolo strettamente personale , in vista del Conclave , auspico l’elezione di un Pontefice ( quali potrebbero essere gli arcivescovi di New York Timothy Dolan o di Boston Sean Patrick O’Malley , quest’ultimo un cardinale cappuccino ) che per nazionalità ed origine possa favorire l’espansione della religione cattolica nel territorio della prima potenza mondiale ( almeno tra quelle in cui non è vigente l’ateismo di stato ) e lo smantellamento del regime di apartheid che la comunità cattolica ( ormai maggioritaria ) subisce a casa propria in una delle 4 regioni dell’isola verde .
Sicuramente , in ogni caso , verrà effettuata una scelta qualificata e di grande spessore .
Pietro Guerini – Presidente e Portavoce nazionale NO194
Pubblicato il 28-2-2013
Comments off
Il direttore della rivista on line di cui al titolo ci costringe a replicare ad un suo nuovo pezzo ( datato 14-2-2013 ) , redatto con riferimento sull’articolo che riportiamo di seguito al presente , per le numerose imprecisioni che lo caratterizzano e che potrebbero coinvolgere il lettore non attentissimo, a deformazione del contenuto dell’articolo medesimo .
E’ , peraltro , un dato di fatto che molti nostri iscritti non frequentano più quel sito da quando il suo direttore ha deciso di ostacolarci , fingendo un atteggiamento amichevole ma con cui trascina indirettamente tutto il personale della rivista nelle sue incoerenze , dopo essere stato convertito dal suo mentore , che a suo avviso sarebbe anche il portavoce ed organizzatore della Marcia per la Vita, oltreché colui che quando pubblica un libro realizza l’evento più importante dell’anno ( si legga l’articolo del direttore stesso del dicembre 2010 , epoca in cui il sito veniva aggiornato solo mensilmente ) non solo dal punto di vista editoriale , ma in assoluto .
Del resto , quella rivista sta vivendo una decadenza esclusivamente dovuta ai personalismi del suo direttore , che si dilunga in polemiche fondate su ragioni per nulla ideali , ma su suoi rapporti personali con questo o quel soggetto , nei quali non vi è alcuna traccia di una riscossa cristiana .
La significativa rottura quasi immediata addirittura con uno degli altri due fondatori di quel sito , per ragioni che mai nessuno è riuscito a comprendere , non è rimasto di certo un episodio isolato riconducibile a queste improvvise inversioni di tendenza .
Purtroppo dobbiamo replicare , essendo evidente che la pubblicazione di determinate tesi è finalizzata alla divulgazione delle stesse e non di quelle diverse frutto di una elaborazione delle prime fatta da terzi .
Un’elaborazione , nella fattispecie , talmente distorta da ribaltarne , ad arte o meno , totalmente il significato .
1 ) Nel mio articolo sottolineo la positiva apertura da parte della reale portavoce della Marcia per la Vita , drssa Virginia Coda Nunziante , verso tutti i movimenti pro life (quindi anche verso il nostro) e come il 2-2-2013 io abbia incontrato a Giussano ( Mb ) , tra le ore 16 e le ore 18 , sempre con scopi costruttivi , i presidenti del MPV e di V & V , organizzazione quest’ultima nata nel 2004 da una scissione interna allo stesso MPV ( per sottolineare quanto siano tranquille e da tempo le acque nell’area pro life italiana . a prescindere dal sottoscritto e da NO194 ) .
E’ evidente che questa pacifica realtà dei fatti smentisce l’intento intrapreso da tempo dal direttore di isolare la nostra organizzazione , descrivendola come già isolata di per sé ( e di danneggiarla creando malumore al suo interno ) .
Un intento che contrasta in modo perentorio con i numeri , che parlano di nostri 14 000 aderenti , che egli ignora , come gli inglesi ignoravano ogni parametro quantitativo quando , a seguito della momentanea interruzione dei trasporti oltre Manica , dichiaravano che il continente era isolato .
Per costui contano le sigle , non quante siano le persone che si riconoscono in quelle sigle e che lavorano per esse .
E un intento che , chissà mai per qual motivo , è stato costantemente perseguito sin dalla nostra nascita proprio dal suo mentore , che , come ricordato nel pezzo , non mi ha consentito di semplicemente menzionare l’esistenza della nostra iniziativa in entrambe le sue edizioni neppure per soli dieci minuti in una conferenza di quattro ore , quella a margine dell’evento , sottraendoci così una vetrina sicuramente utile .
La scuola della distorsione a 360 gradi ( anzi 180 ) della realtà la conoscono bene coloro che sono nati negli anni 50 – primi anni 60 e precedenti , essendo tipica del periodo sessantottino ( durato un decennio ) quando la stampa stalinista , a titolo di esempio , accusava 5 ciellini disarmati di avere aggredito 100 propri commilitoni armati di spranghe , provocando così incidenti in cui i primi sarebbero casualmente stati feriti .
Ecco che , pur di fronte a fatti così circostanziati e dimostrabili sulla base di dichiarazioni ufficiali rese dagli interessati , il direttore conclude , all’opposto e ostinatamente , che noi ci troveremmo in una condizione di isolamento , venendo come meno , come minimo , ad un dovere aureo di un giornalista , quello di essere aggiornato .
Tipica di quella scuola è anche l’identificazione fotografica dell’avversario ( mancano indirizzo e numero di telefono , così faceva la stampa ora citata all’epoca ) , ricorrendo ad uno scatto effettuato in via privata ed amichevole , il che viola il mio intento costante di evitare un’esibizionistica diffusione sui media della mia immagine , da sempre respinto al pari dello sfruttamento commerciale del mio impegno antiabortista , anche se forse un giorno proprio queste distorsioni mi costringeranno a pubblicare qualcosa a livello cartaceo ( la prima offerta in questo senso mi è giunta nel 2010 ) .
2 ) Al duplice fine di giustificare la sua conversione antiabrogazionista in senso referendario , a cui è stato indotto indovinate da chi , e di ostacolare l’adesione a NO194 egli sostiene , poi , che la realtà antiabortista nazionale sarebbe peggiorata dal 2008 ad oggi , causa la sempre minore sensibilità verso le posizioni cattoliche .
Qui , a prescindere dalla veridicità dell’analisi di fondo , si incorre , superficialmente , nell’errore già compiuto dal MPV in occasione del primo referendum , quello del 1981 , quando il dibattito venne inquadrato nella contrapposizione laici-cattolici , in modo del tutto infelice , essendo i secondi statisticamente in chiara minoranza .
Non ho dato sin dall’inizio un’impronta confessionale a questa battaglia , pur essendo e dichiarandomi cattolicissimo , in quanto per me essa è una battaglia di civiltà , che coinvolge valori non esclusivamente religiosi .
Non a caso almeno il 10% dei nostri iscritti ( ben 14 000 , lo ricordo ancora all’interessato , a cui le nostre cifre danno molto fastidio , perché contrastano numericamente , e quindi in forza di una scienza esatta , con il suo auspicio di un nostro fallimento ) asserisce di essere ateo o scarsamente credente .
Non rimane quindi a costui che pregare affinché il prossimo parlamento abroghi la 194 , come ha scritto in occasione del suo precedente pezzo contro la nostra iniziativa , pubblicato a metà dicembre , con la precisazione che ciò renderebbe inutile il referendum .
Non so voi , ma io fatico ad immaginare un accordo tra Bersani , Berlusconi , Monti , Vendola e Grillo avente come oggetto l’abrogazione della 194 : spero che questa mia impressione non sia fondata su una scarsa religiosità , dovuta ad una modesta fiducia nell’efficacia delle preghiere .
Qualcuno , del resto , ha detto e dice “ Ora et labora “ o “ Aiutati che il ciel ti aiuta “ .
3 ) Ma l’attività sobillatrice si esprime anche attraverso valutazioni con cui si vorrebbero coinvolgere soggetti non proprio dotati di un quoziente intellettivo invidiabile .
Egli contesta che vi sia stata una conversione abrogazionista da parte degli organizzatori della Marcia , rispetto alle prime due edizioni , in quanto “lo slogan che ha accomunato entrambi gli avvenimenti, e che sarà sempre lo stesso, anche per la Marcia che si terrà a Roma il prossimo 12 maggio è affermare che la vita è un dono indisponibile, di Dio; condannare l’iniqua legge 194 che ha legalizzato l’uccisione sino ad oggi di 5 milioni di innocenti; invitare alla mobilitazione i cattolici e gli uomini di buona volontà .
E’ evidente che un conto è criticare una legge ma contemplandola passivamente , rafforzandone così l’intoccabilità e censurando chi la vuole abrogare , un conto è auspicarne esplicitamente l’abrogazione , accreditando tutte le forze d’area , comprese quelle abrogazioniste come ha fatto la drssa Coda Nunziante .
L’intervento della portavoce della Marcia sconfessa il direttore , il suo mentore ed il loro intento di isolarci e di dividere ulteriormente il pro life nazionale .
Quanto , poi , all’identificazione nella persona di Alemanno dell’organizzatore dell’evento , è una ricostruzione che mai è stata fatta , il riferimento riguardava una persona a lui molto vicina ( come ben comprensibile a tutti ) .
La falsa rappresentazione della realtà , in termini giuridici , viene definita artifizio , il quale ultimo , unitamente al raggiro , integra il reato di truffa , qualora ricorra un ingiusto profitto con altrui danno.
In esecuzione di quel delitto si comporta , ad esempio , colui che si fa consegnare del danaro facendo credere che tale atto sia dovuto o che si fa prestare delle somme per diverse finalità promettendo una pronta restituzione per un domani che non diviene mai oggi .
Nulla a che vedere con il furto , in cui l’acquisizione avviene senza il consenso del danneggiato .
La condotta , dunque , è piuttosto antipatica .
Per carità , non voglio appesantire la polemica , stiamo parlando di idee , ma chiedo pubblicamente al diretto interessato di occuparsi della sua rivista e del calo di contatti che essa sta soffrendo nonostante l’ottimo livello dei collaboratori , senza intervenite in questioni che non lo riguardano direttamente e di lasciarmi lavorare in pace per una battaglia nobile ( avendo essa come oggetto la salvaguardia di vite umane ) e senza costringermi a perdere tempo in precisazioni purtroppo doverose per le esigenze comunicative connesse all’iniziativa medesima .
La miglior risposta a queste manovre è iscriversi a NO194 ed alla nostra operazione referendaria mediante i siti www.no194.org e www.no194.it nonché partecipare alle 12 ore del 2-3-2013 , che si svolgerà , come sempre , il primo sabato di un mese dispari , dopo il successo dell’edizione precedente del 5-1-2013 .
A Roma si terrà una nostra manifestazione analoga il 5 marzo dalle ore 9 alle 13 all’esterno del S. Filippo Neri .
Pietro Guerini – Presidente e Portavoce nazionale NO194
Pubblicato il 15-2-2013
Comments off
Il 17 gennaio 2013 è stata pubblicata sul web un’intervista rilasciata da Virginia Coda Nunziante, portavoce della Marcia per la Vita 2013, nella quale quest’ultima ha dichiarato testualmente :
“ La Marcia per la Vita è innanzitutto un momento di incontro pubblico di tutte le associazioni, gruppi, famiglie, singoli individui che costituisce la vasta e variegata realtà pro-life in Italia. Non si tratta solo di conoscersi e di passare una giornata insieme per affermare il diritto alla vita in un’atmosfera di amicizia e collaborazione. Non è solo una festa per la Vita. Si tratta anche e soprattutto di esprimere la nostra protesta contro l’uccisione degli innocenti, che in Italia è stata legalizzata dalla legge 194 del 22 maggio 1978. Il nostro rifiuto dell’aborto, e della legge che lo legalizza, è totale, senza eccezioni e senza compromessi. Questo è il principale denominatore comune di chi si ritroverà a Roma il prossimo 12 maggio . L’aborto è un tema etico che ha una chiara proiezione politica ed è anche sul piano politico che vogliamo incidere, lottando per abolire la 194 “ .
Ecco che la Marcia per la Vita viene presentata come ““ innanzitutto un momento di incontro pubblico di tutte le associazioni, gruppi, famiglie, singoli individui che costituisce la vasta e variegata realtà pro-life in Italia “ , attraverso cui si vuole incidere “lottando per abolire la 194 “ .
Scrivevo nel mio pezzo pubblicato sul web a fine ottobre 2012 in presentazione della 12 ore per la Vita ( prossimo appuntamento sabato 2 marzo 2013 , ore 9-21 , all’esterno dei soliti 6 ospedali di Torino , Milano , Padova , Roma , Caserta e Catania ) :
a)“ La manifestazione è aperta a tutti gli antiabortisti , anche appartenenti ad altre organizzazioni , che sono in grado di comprendere che se l’aborto è un fenomeno abominevole la legge che lo legalizza dev’essere abrogata , perché una legge non può autorizzare un fatto abominevole .
Chi non riesce a compiere questo passaggio logico ( o si perde in cinici macchiavellismi , sprezzanti della Vita del suo prossimo ) si esclude da solo .
Da parte nostra , dunque , nessun “ Vengo anch’io , no tu no ! “ , come quello rivolto dagli organizzatori della Marcia per la Vita ai vertici del Movimento per la Vita per l’edizione del prossimo anno , condotta che consente ai detentori di un benché minimo quantitativo di materia grigia di cogliere chi divida il pro life italiano , a prescindere dai contenuti ( che nel caso di specie sono identici tra il richiedente ed il rigettante la richiesta ) .
Non a caso nei suoi due anni di svolgimento ho chiesto di poter esporre per dieci minuti nell’ambito di una conferenza di quattro ore a margine di quell’evento la nostra iniziativa e mi è stato risposto picche in entrambe le occasioni ( espressamente nella prima , tacitamente nella seconda ) “ ;
b)“Nessuno , ad esempio , potrebbe partecipare alla preghiera collettiva , senza essere agevolmente identificabile come un infiltrato , affermando di essere favorevole all’integrale applicazione della 194 mediante il potenziamento dei consultori familiari , come Gianni Alemanno ha dichiarato in occasione della citata Marcia di quest’anno , in televisiva rappresentanza dei partecipanti “ .
Ecco che Coda Nunziante precisa : “siamo ben lieti della partecipazione di uomini politici, ma a titolo personale . L’altro anno intervenne il sindaco di Roma Gianni Alemanno, ma fu una presenza istituzionale e non politica, dovuta alla prima autorità della Città in cui si svolgeva la Marcia .
E’, dunque , impossibile non cogliere una presa di distanza netta ( da noi provocata ) da parte della portavoce nazionale della manifestazione nei confronti di colui che è stato ritenuto , forse per lo più da parte di qualche giornalista suo amico , l’organizzatore prìncipe dell’evento .
La manifestazione , quindi , è aperta a tutti ed è di matrice abrogazionista , nella consapevolezza dell’importanza della legge , anche sul piano della formazione della mentalità popolare , importanza che sino ad oggi si era negata , con affermazioni scritte del seguente tenore : L’esempio è sempre quello della Croazia : con la legge abortista comunista , invariata da anni , e con una martellante campagna di educazione e di propaganda pro life sulla vita del nascituro , sulla sua dignità , sul senso del matrimonio etc . gli aborti sono diventati pochissimi . Senza toccare la legge , che un giorno , si spera , verrà abolita del tutto . Oggi un movimento pro life ha questo grande compito : non è oggi in grado di abrogare la 194 , per esempio , con un referendum “ .
La concezione relativista della legge ( considerata come un mero optional ) viene abbandonata , così come l’esigenza di non affermare una natura abrogazionista dell’evento al fine di ottenere la partecipazione dei politici , rivelata dal rappresentante di un movimento capitolino attivo nell’organizzazione della Marcia nel corso di un intervento ( che si può udire su Youtube ) in una conferenza svoltasi nel giugno dello scorso anno .
Certo , rimane un differente modo di concepire l’abrogazionismo rispetto a noi , se è vero che l’intervistata precisa ulteriormente : “Esistiamo in funzione dell’evento concreto che organizziamo, ma lasciamo ad altri amici il compito di sviluppare con altre iniziative la difesa per la vita in Italia. E ancora : vogliamo limitarci alla organizzazione periodica di queste manifestazioni: dalla netta denuncia pubblica verrà lo spostamento culturale e da questo il mutamento legislativo per la vita
La convinzione è quella che il parlamento possa essere costretto dalle manifestazioni di piazza ad abrogare la 194 , il che è smentito da oltre trent’anni di immobilismo e dal fatto che il nostro potere legislativo sembra sempre più conformarsi al laicismo imperante presso le assemblee e le commissioni degli organismi comunitari , peggiorando addirittura e se è possibile il proprio atteggiamento in materia .
Solo il popolo può abolire quella legge , utilizzando il rituale istituto di democrazia diretta che il nostro ordinamento gli mette a disposizione , il referendum , non confidando nella conversione dei nostri politici ( interessati a non intraprendere azioni a rischio di impopolarità , che neppure condividono ) e non esaurendo il proprio impegno in manifestazioni di piazza , che debbono essere strumentali rispetto a quell’istituto , svolgendo una mera funzione di sensibilizzazione dell’evento referendario .
Al di là di questo fondamentale aspetto , prendiamo atto con interesse della conversione abrogazionista che ha colpito il vertice della Marcia e della volontà lodevole di aprirsi a tutte le realtà di area .
Il che magari non sarà sufficiente a dare la parola per dieci minuti su quattro ore di conferenze al portavoce della organizzazione interna a tale area , la nostra , che conta il maggior numero di iscritti ( 14 000 , tanto più significativi perché si riconoscono in un obiettivo concreto , ben sappiamo che la specificizzazione di un fine riduce il consenso , a causa dei mille distinguo che discendono da essa ) , ma è comunque un aspetto molto positivo , che favorisce una distensione dei rapporti , tesi da almeno un decennio , nel mondo cosiddetto pro life nazionale .
A tal ultimo proposito , comunico che in data 2-2-13 , alle ore 16 , si è svolto a Giussano un incontro tra il sottoscritto ed i presidenti del MPV e di V. & V. , nel corso del quale ho insistito affinché , ferme restando le differenti posizioni , più che legittime in democrazia , si abbandoni da subito l’ostracismo verso le iniziative altrui , ingiustificabile stante la provenienza delle stesse comunque da una forza pro life .
Ostracismo al quale noi mai abbiamo aderito , invitando , di contro e ad esempio , i nostri iscritti ogni anno a partecipare alla ( sino allo scorso anno assai soft ) Marcia citata e non opponendoci ( a differenza di quanto fatto da altri ) a che nostri militanti raccogliessero firme anche per operazioni altrui , sia pur criticabili e criticate per la loro inefficacia ed il loro mero carattere dimostrativo e simbolico .
Siamo , inoltre , disponibili ad una pubblicizzazione reciproca di tutte le iniziative di area , purché essa sia reciproca e nonostante questa dovrebbe essere anzitutto la preoccupazione di organizzazioni piccole o in difficoltà , non di un comitato come il nostro che scoppia di salute , addirittura accresciuta dai patetici , scalcagnati ed infruttuosi attacchi che di tanto in tanto vengono orchestrati con l’obiettivo di danneggiarci e che producono il duplice effetto di incrementare per reazione le nostre adesioni e di liberarci da qualche isolatissima mente confusa ( rispetto all’inequivocabile contenuto del nostro manifesto , da sempre riportato sul sito www.no194.org , attraverso il quale si può aderire all’iniziativa ), che avrebbe potuto crearci problemi nella fase più avanzata e delicata del nostro cammino .
Vedremo se tale disponibilità , da me espressa ripetutamente in quell’incontro , potrà trovare un giorno un qualche riscontro positivo , che contribuisca , nell’interesse comune , a contrastare la chiusura dei media verso posizioni e battaglie ritenute politicamente non corrette , ottimizzando gli spazi , le opportunità e le forme comunicative che ciascuno riesce a creare .
Pietro Guerini – Presidente e Portavoce nazionale NO194
Pubblicato il 3-2-2013 su www.pontifex.roma.it
Comments off