NUOVO REFERENDUM ABROGATIVO DELLA L. 194 IN MATERIA DI ABORTO : IN RISPOSTA ALL’ARTICOLO PUBBLICATO IL 12-12-2012 SU “ RISCOSSA CRISTIANA “
A margine del nostro pezzo , pubblicato anche su questo sito il 27-11-2012 e intitolato “ Nuovo referendum abrogativo della l. 194 in materia di aborto : la 12 ore per la Vita ( primo appuntamento il 5-1-2013 , dalle ore 9 , all’esterno di 5 ospedali , siti in Torino , Milano , Padova , Roma e Catania ) “ , dobbiamo anzitutto segnalare che a queste 5 città , come da volantino aggiornato , si è aggiunta Caserta ( Ospedale S. Anna ) , il che ha esteso l’evento , come da me auspicato , anche ad una struttura campana .
In secondo luogo , con riferimento a tale nostro articolo , dobbiamo segnalare un intervento del direttore di Riscossa Cristiana del 12-12-2012 .
Va premesso che quest’ultimo è amico fraterno dell’organizzatore della Marcia per la Vita , evento sul quale io mi sono permesso di esprimere qualche riserva critica sia pur nell’apprezzamento per il numero di partecipanti e la potenziale funzione aggregatrice ad esso riconducibili , al punto da definire in un suo articolo pubblicato sulla rivista che dirige nel dicembre del 2010 l’uscita dell’ultimo libro del suo amico come “evento più importante dell’anno“, invitando tutti espressamente a comprarlo per Natale ed a regalarlo agli amici ( non sono chiacchiere , è sufficiente fare una ricerca sul web ) .
A ) Nell’intervento in questione si afferma , anzitutto che nel mio pezzo sarebbe ravvisabile una certa “ ansia di contarsi “ , avendo io sottolineato le 13 000 adesioni che stanno caratterizzando la nostra iniziativa e che si raccolgono attraverso il sito www.no194.org .
Il problema del Dott. Deotto non è la conta in sé , ma sono i risultati della conta .
Quanti articoli abbiamo letto sulla sua rivista ( peraltro di ottima qualità e condotta con grande abnegazione ) inneggianti ai 15 000 della Marcia per la Vita di Roma del 2012 ?
Non solo , ma , facendo una clamorosa autorete , egli stesso ricorda nel suo pezzo di critica alla nostra ansia di contarsi di aver pubblicato a maggio foto che dimostravano in senso comparativo quanto fosse stata , di contro , scarsamente partecipata la manifestazione del Movimento per la Vita alla sala Nervi della settimana successiva .
L’ansia di contarsi viene da lui vissuta in modo totale , persino con valutazioni comparative e fotografiche .
Il che risponde all’esigenza di fondo di quella Marcia , estranea alla quasi totalità dei suoi partecipanti : non unire i pro life , sia pur di differenti posizioni , ma sconfiggere agonisticamente il MPV .
Il Direttore è tanto preso da questa competizione che nel citare le altre realtà pro life omette di menzionare lo stesso MPV , di gran lunga la seconda nazionale dopo la nostra come numero di iscritti .
B ) In secondo luogo , nell’intervento citato si asserisce che una battaglia come la nostra necessita di una collaborazione tra tutte le forze “ pro life “ e che non ha senso voler apparire come i più bravi e i più puri .
Invece di invitare i suoi amici organizzatori della Marcia a non rigettare la richiesta di dieci minuti di intervento del sottoscritto ( formulata invano in questi due anni ) a margine di un dibattito di quattro ore ed a collaborare con il MPV , come da questi parimenti richiesto senza successo , proprio adducendo a sostegno una fantomatica posizione meno rigorosa , per l’organizzazione di un evento comune , egli contesta a noi l’assenza di un spirito collaborativo .
Ciò che sfugge al Dott. Deotto è che non si può costringere a collaborare per l’organizzazione di un referendum abrogativo chi non è abrogazionista e/o chi non è referendario .
Non è abrogazionista da oltre trent’anni lo stesso MPV , non lo possono essere i suoi amici marcisti, che sostengono addirittura l’inutilità della legge nel determinare i comportamenti collettivi e citano come esempio la Croazia , in cui il calo delle interruzioni volontarie di gravidanza sarebbe stato conseguenza di un politica governativa in tal senso , ignorando la funzione determinante delle leggi nell’orientare i comportamenti singoli e di massa .
Non è referendario chi sogna , come lui nel suo articolo , che possano esserci in futuro in Italia parlamenti con una maggioranza abrogazionista , ignorando il mancato deposito di un solo disegno di legge meramente restrittivo della 194 nell’ultimo trentennio .
Quindi aspettare gli altri , che stanno fermi e vanno in direzioni ben diverse dalla nostra , significa condannarsi oggettivamente all’immobilismo per altri decenni .
Non blocco di certo un’organizzazione di 13 000 iscritti ( con quasi 2 000 attivisti ) per attendere la conversione ( del tutto improbabile ) di qualche migliaio di persone (e qualche centinaio di attivisti) di altre associazioni cosiddette “ pro life “ .
Ed anche il significato di quest’ultima definizione è puramente giornalistico : come recitano i vocabolari l’antiabortista è colui che è contrario alla legalizzazione dell’aborto , quindi , in presenza di una legge che legalizza quella pratica , l’antiabortista è solo un abrogazionista , fermo restando il lodevole operato di chi , come i CAV da me menzionati positivamente in pratica in ogni articolo , opera nel volontariato .
Deotto dichiara di non riconoscersi nelle finalità del nostro Comitato ma ciò significa solo che egli , nell’adesione alla linea attendistico-immobilistica che ha portato al mito dell’intoccabilità della 194, ha in realtà mutato posizione , essendo le finalità medesime fissate in un manifesto ( come quello pubblicato sul nostro sito ) immutato , nel quale si affermano da sempre i princìpi dell’abrogazionismo referendario non negoziabile , oppure che confonde tra ideali e rapporti personali ( che possono risentire nel tempo di vicende che di ideale non hanno proprio nulla ) .
Egli prima non ha compreso che alcuni suoi amici non condividevano le nostre posizioni , ora , avendolo intuito , pretende che noi ci si fermi in attesa della conversione degli stessi , che egli ritiene fondamentale .
Per ciascuno di noi parla la propria storia : chi non ha un passato vincente non può essere in ogni caso prioritario rispetto ad alcuno .
Tutto il resto , comprese le autoiscrizioni nell’inesistente albo degli intellettuali , per giunta caratterizzato da una certa uniformità politica , è aria fritta .
C ) A un certo punto il Direttore di Riscossa Cristiana si fa anche aggressivo , alzando il tono della critica .
Parla di menzogne , perché avrei dichiarato che la Marcia sarebbe fine a se stessa e avrei individuato in Alemanno ( “ pro life “ pure lui , che difende l’integrale applicazione della 194 ) un rappresentate ufficiale della stessa .
Beh , francamente non ho capito quale sia l’obiettivo concreto al quale si vuol puntare con la Marcia , non può essere quello delle cifre di partecipanti , visto che quella è una nostra esclusiva negativa , né quello di un’aggregazione di diverse sensibilità genericamente “ pro life “ , viste le dichiarazioni di diniego rivolte al sottoscritto ed ai responsabili del MPV .
Ma non è una menzogna , bensì una valutazione , come quella secondo cui Alemanno sarebbe stato l’esponente mediaticamente centrale di quell’evento ( di gran lunga il più intervistato dai media ) .
A proposito di menzogne : quando e dove avrei scritto che NO194 è la seconda forza pro life mondiale ?
Attendo risposta , che non potrà mai essere formulata .
D ) Infine egli invoca carità , qualità che , si evince , sarebbe assente nel sottoscritto nel suo operare come presidente di NO194 ( egli non può dire altrimenti , ha scelto infelicemente quel termine ) , se non in generale ( come appare molto improbabile ) in NO194 .
Essendo il termine piuttosto generico ricorro , come sempre , al vocabolario che recita : “ Amore nel prossimo , disponibilità a comprendere e ad aiutare ogni persona , compassione , pietà , beneficenza , elemosina “ .
Ora non còlgo come sia non caritatevole la promozione di un’iniziativa oggettivamente diretta a dare una tutela giuridica agli ultimissimi ( i concepiti ) , tanto più se si opera circondati da mille difficoltà come nel nostro caso , pur in parte superate grazie all’impegno di molti .
Deotto , viceversa , fornisce un esempio del proprio “ amore verso il prossimo “ e della sua “comprensiva compassione “ definendo per l’ennesima volta Niki Vendola quale “ Presidentessa della regione Puglia “ , dopo averlo spesso chiamato “ Nicolina “ etc .
Ora premesso che il tema non m’interessa affatto ( penso che non frequentemente un gay possa essere protagonista attivo di un evento abortivo ) e che sono radicalmente contrario alla famiglia non tradizionale ed alla adozione non tradizionale e , quindi , a modifiche legislative che possano colpire questi istituti , consolidati nella nostra storia e carichi di alto significato ed utilità anche verso i figli , trovo che definizioni come quelle ripetutamente riferite a quel politico siano prive della doverosa e caritatevole consapevolezza che , al di là di condotte frutto di scelte culturali e di bramosia di nuove esperienze , sicuramente censurabili secondo i princìpi che caratterizzano la nostra fede , la condizione di taluni soggetti ( del tutto naturale secondo alcuni , non auspicabile secondo altri ) sia in sé fisiologica e , quindi , soprattutto per chi ne condivide la non auspicabilità , tale da meritare rispetto e non dileggio .
Un Niki Vendola ( qualunque sia l’accezione , positiva o negativa , con cui si vuole concepire la sua figura , con tutte le sue caratteristiche ) può nascere a ciascuno di noi , per quanto orgogliosi della nostra eterosessualità e della nostra normalità , con o senza virgolette .
Pietro Guerini – Portavoce nazionale NO194
Comments off