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LE DIFFERENZE TRA IL FALSO ABROGAZIONISMO MARCISTA ED IL PRO LIFE CULTURALMENTE ANOMALO DI ADINOLFI E FERRARA:QUANDO LA 194 E’ RITENUTA SACRA DAI DIFENSORI DELLA VITA

1 ) Abbiamo sottolineato nel precedente intervento sul nostro sito www.no194.org e su Radio Spada come gli organizzatori della Marcia per la Vita utilizzino l’auspicio dell’abrogazione della legge 194 come mero specchietto per le allodole onde attrarre partecipanti alla propria manifestazione , senza avere nessuna intenzione di procedere in direzione di quel fine abolizionista, non solo perché non appoggiano ed hanno anzi sempre osteggiato apertamente la nostra iniziativa , unica che mira concretamente ad ottenere quel risultato , attraverso lo strumento referendario , ma anche perché loro stessi indicano una diversa via , quella parlamentare , l’unica alternativa possibile in astratto , riconoscendo nel contempo che essa non sia praticabile in concreto .

Si veda al riguardo e da ultimo, la recente intervista del 4-1-15 alla portavoce dell’evento, in cui la stessa, individuando espressamente l’ambito politico-parlamentare come quello in cui giocare la partita , ha dichiarato sulla Marcia che “l’obiettivo che essa si propone è giungere all’abrogazione della legge 194”, ma che , “Non è ragionevole pensare di cogliere risultati significativi a livello politico in così poco tempo, soprattutto in un clima generale di attacchi sistematici alla famiglia ed alla vita, che arrivano non solamente dagli organismi nazionali ma anche e soprattutto da quelli sovranazionali (https://dub122.mail.live.com/?tid=cm4zH9sWqT5BGRcAAiZMHNFg2&fid=flinbox  ) .

E’ l’atteggiamento del vegetariano inconsapevole che si reca a comprare un chilo di carne dal calzolaio per poi concludere che la carne non è in vendita e quindi che non è consumabile .

Di qui la nostra mancata adesione alla Marcia per la Vita , evento che non si propone come finalizzato a sostenere l’unica iniziativa in concreto diretta a quell’obiettivo  abrogazionista , la nostra , ma che si configura come concorrenziale rispetto ad essa , consolidando la 194 , secondo il volere di quegli ambienti parlamentari e non solo , di cui quella manifestazione è espressione , che temono divisioni nella società e nelle istituzioni , non solo di carattere politico , e quindi vedono di buon occhio una marcia del tutto innocua , finalizzata ad imbrigliare le spinte innovative presenti nella società secondo le regole tipiche del gattopardismo e in linea con le tendenze relativiste dei suoi organizzatori .

Una realtà ormai evidente a tutti , o quasi .

Tra i tutti segnalo anche ( ad integrazione del presente pezzo ) l’autore di un articolo pubblicato in questi giorni significativamente su un sito il cui direttore si era scagliato più volte in passato contro il sottoscritto, accusandolo di aver tacciato di relativismo l’artefice della Marcia per la Vita Francesco Agnoli , da lui considerato (con grande lungimiranza) un guru intoccabile (pena la censura) del tradizionalismo cattolico, garanzia dell’autenticità della manifestazione ( http://www.riscossacristiana.it/balilla-crociati-dellonorevole-mario-adinolfi-di-pucci-cipriani/ ) .

2 ) Di ben altro spessore è il pro life culturalmente anomalo , proveniente da atei o da cattolici impegnati da sempre in formazioni politiche radicalmente laiciste .

In passato abbiamo avuto l’impegno e l’iniziativa politica di Giuliano Ferrara , che ha demonizzato l’aborto , difendendo però la 194 , in quanto la sua abrogazione , a suo dire, diffonderebbe di nuovo e pericolosamente  la piaga dell’aborto clandestino ( cfr http://no194.org/?m=201202  ) .

Un percorso comunque lodevole da parte di chi è partito da posizioni marxiste , a prescindere dai risultati ottenuti dal suo partito alle consultazioni legislative nazionali del 2008 .

Una figura analoga è quella di Mario Adinolfi , blogger , giornalista , scrittore e giocatore di poker, fondatore del PD , candidato alla segreteria nazionale nelle primarie originarie del partito del 2007 , membro della commissione che ne ha scritto lo statuto e della direzione nazionale , nonché parlamentare dello stesso .

Si legge in un articolo pubblicato da la Repubblica il 30-6-2008 , che ne traccia il profilo traendo spunto dagli interventi sul suo blog  : Pugno duro sul tavolo in difesa della legge 194; voce alta a salvaguardare i diritti degli omosessuali , richiesta di modifica della legge 30 , sul modello ipotizzato da Tito Boeri; e ancora abolizione di centri di spesa definiti “Inutili” come le Province, ma su un punto Adinolfi non è mai voluto retrocedere di un centimetro: ” Il Pd deve essere un partito laico, che segnali l’impossibilità di ingerenza di qualsivoglia autorità religiosa nelle scelte di una democrazia” (http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/politica/partito-democratico-18/adinolfi-poker/adinolfi-poker.html ) .

Egli , ora , attacca l’aborto ed il diritto di abortire , ma precisa a scanso di equivoci

che non vuole abrogare la 194 (cfr http://www.campariedemaistre.com/2014/03/se-un-cattolico-di-sinistra-vuole-la.html) e che essa non è abrogabile (cfr https://www.facebook.com/notes/mario-adinolfi/voglio-la-mamma-cap-3-laborto-non-e-un-diritto/10152088800975944 , si leggano i suoi commenti sotto il pezzo ) .

I rapporti tra i due sul tema di nostro interesse non sono proprio idilliaci  ( cfr http://www.lacrocequotidiano.it/articolo/2015/01/21/media/il-foglio-e-il-popolo-di-milano  ) .

Certo Ferrara in occasione delle politiche del 2008 ci ha rimesso di tasca propria una somma equivalente ad un miliardo di vecchie lire e Adinolfi sta promuovendo libri , ma l’impegno di entrambi è apprezzabile .

Essi confermano quanto abbiamo sostenuto sin dall’inizio della nostra azione e dalla costituzione del comitato , vale a dire che le nostre tesi sono validissime anche sul piano razionale ed a prescindere da dettami religiosi , che pur nobilitano di molto questa battaglia , utilizzando , non certo copiandoci , argomentazioni comuni che sono in parte riconducibili a princìpi di sinistra (difesa del più debole e valorizzazione della persona sulla logica del profitto su tutti) .

Ciò che li differenzia dal marcismo è , ferma restando ogni critica sotto il profilo della coerenza , la trasparenza .

Non si dichiara di voler abrogare la 194 comportandosi poi in modo contraddittorio ed incompatibile con tale proclamato fine , la si difende o comunque la si considera intoccabile pur essendo contro l’aborto .

Un atteggiamento già adottato da decenni, dopo l’esito negativo del primo referendum del 1981, dal pro life moderato, che si presenta come tale, cattocomunisticamente ispirato come è , senza sostenere posizioni radicali di segno opposto .

Invitiamo gli abrogazionisti , quindi antiabortisti secondo dizionario e non semplici pro life , che ancora non lo avessero fatto ad aderire al nostro comitato attraverso il sito www.no194.org .

Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale comitato NO194  e omonima associazione

 Pubblicato su www.radiospada.org il 1-2-2015

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MARCIA PER LA VITA 2015 : IL GATTOPARDISMO PARLAMENTARE E LA MANCATA ADESIONE DEL COMITATO NO194

Vorrei ad un tempo creare un neologismo e darne una definizione .

Faccio riferimento al “ democristianismo “ , inteso come fenomeno avente una componente relativista-falso intransigente sui valori ed una componente lodevolmente pragmatista nello studio dell’ambito politico-normativo in cui quei valori possono essere fatti valere .

Siamo a inizio anno , ma già alcuni siti di area cattolica si stanno scatenando con la solita bolsa retorica sulla Marcia per la Vita , che si svolgerà nel maggio prossimo , condita di appassionato entusiasmo verso un evento che è destinato a non mutare assolutamente nulla in materia , come dimostrano oltre 40 anni di analoghe manifestazioni pro-life statunitensi ed europee , e che , non a caso , è totalmente ignorato da tutti i media nazionali , in quanto ritenuto insignificante .

A nulla vale , al contrario , la morbosa ansia di contarsi , per usare le parole di un cantore della manifestazione  , dei siti che la sponsorizzano in modo frenetico , che si traduce ogni anno nel dichiarato incremento di 10 000 unità dei partecipanti , che , in realtà , si attestano in totale proprio attorno a quest’ultima cifra .

Seguendo questo scontato computo , già oggi sappiamo che i partecipanti dichiarati quest’anno saranno 60 000 .

Non occorre , infatti , essere laureati in sociologia , con specializzazione nel studio della realtà italiana , per intuire che analoga ( per location e data di svolgimento ) manifestazione di segno contrario ( in difesa della 194 ) raccoglierebbe almeno un milione di persone, vista la capacità di mobilitazione del blocco sinistre -sindacati –femministe -centri sociali e accessori .

A nulla , dunque , valgono le appassionanti diatribe su chi abbia il merito di aver creato una formula copiata dal resto del mondo occidentale , con scambi di insulti a cui abbiamo assistito nei mesi scorsi ( cfr http://www.riscossacristiana.it/una-lettera-di-roberto-de-mattei-utili-precisazioni-dopo-il-comunicato-su-facebook-di-francesco-agnoli/) , a dimostrazione , alla pari delle innumerevoli scissioni che hanno interessato realtà diverse dalla nostra , di come la litigiosità d’area non sia certo imputabile al comitato NO194 .

A nulla , infine , valgono le recenti dichiarazioni ufficiali della portavoce della Marcia , secondo cui “l’obiettivo che essa si propone è giungere all’abrogazione della legge 194” , poiché , come sottolinea la stessa , “Non è ragionevole pensare di cogliere risultati significativi a livello politico in così poco tempo, soprattutto in un clima generale di attacchi sistematici alla famiglia ed alla vita, che arrivano non solamente dagli organismi nazionali ma anche e soprattutto da quelli sovranazionali“(https://dub122.mail.live.com/?tid=cm4zH9sWqT5BGRcAAiZMHNFg2&fid=flinbox  ).

A parole il meglio del democristianismo ed il meglio dell’anti-democristianismo .

Invero , la reale finalità dell’evento è rivelata esplicitamente tra le righe delle parole di cui sopra , ed è quella di ottenere quei risultati nel “ lungo tempo “ ed a “ livello politico “ , vale a dire parlamentare , attraverso lo strumento che la politica può utilizzare per agire a livello legislativo .

Chi di voi pensa che il parlamento italiano , immobile da oltre trent’anni sulla 194 , un giorno la abrogherà ?

Se gli organizzatori della Marcia lo pensano per davvero commettono un palese , enorme errore di analisi , se non lo pensano si muovono in linea con quegli stessi ambienti parlamentari , che hanno tutto l’interesse ad imbrigliare iniziative , come la nostra , referendaria , che prescindono dal potere politico-partitico per restituire ai cittadini la parola su ciò che riguarda direttamente la Vita dei propri simili .

Non a caso gli artefici di questa manifestazione ( entrambi i protagonisti della diatriba sopra evocata) ed i loro siti hanno sistematicamente attaccato la nostra iniziativa (http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2049 , http://www.segnideitempi.org/la-battaglia-della-vita-linee-di-pensiero-e-di-azione/cultura-e-societa/la-battaglia-della-vita-linee-di-pensiero-e-di-azione/    ) e nella loro storia hanno collaborato e collaborano con forze politiche , organizzando anche di recente manifestazioni con formazioni governative a favore della famiglia .

Non a caso nella conferenza che annualmente viene organizzata a margine della Marcia sono chiamati a parlare esponenti abortisti o pro life moderati , che difendono la 194 in tutto o in parte , mentre gli abrogazionisti , dopo essersi occupati dell’organizzazione e del servizio d’ordine , vengono accuratamente nascosti sotto il tavolo ( si veda http://no194.org/?p=965 )  .

Non a caso , come ben sa chi come il sottoscritto è stato presente ( nelle prime tre edizioni ) all’evento per raccogliere adesioni al proprio comitato , nel contattare un elevato numero di partecipanti ci si sente rispondere da una parte di essi : “ La donna non dev’essere colpevolizzata , processata o condannata , occorre rimuovere le cause socio-economiche che portano all’aborto “ e tutto il campionario di luoghi comuni che caratterizza la retorica abortista e che può esprimersi solo in conseguenza della matrice ambigua della manifestazione .

Chi forse non comprende in lingua italiana la differenza tra antiabortista ( quindi , come da dizionario , abrogazionista ) e pro-life ( colui che auspica semplicemente che una gravidanza si concluda con una nascita e non con un aborto , senza discuterne la legalizzazione o sostenere le vie praticabili per rendere illegale l’aborto volontario ) , può fare una ricerca nel web sul dibattito presente in USA da tempo tra “abolizionisti“ e , per l’appunto “pro life “ .

Un dibattito ben più franco e meno ambiguo di quello presente nel nostro paese , paese del resto che ha dato i natali a Machiavelli .

Il confronto non è tra coloro che marciano per la Vita e quelli che marcerebbero per la morte , categoria , quest’ultima , nella quale si potrebbe riconoscere solo qualche decina di satanisti in tutto il paese , ma tra coloro che vogliono ottenere il riconoscimento del diritto alla nascita ( escluso il caso impraticabile del pericolo di Vita della madre che porti a termine la gravidanza , già risolto a favore di quest’ultima prima della entrata in vigore della 194 ex art. 54 c.p. ) e quelli che rivendicano il diritto di scelta della potenziale madre .

Queste formule furbette e demagogiche inebriano qualche mente confusa , accrescono i partecipanti e sono ben viste per la loro inconsistenza da certi ambienti di potere , non solo politico , in quanto tali da non turbare la pace sociale a danno dei più deboli , imbrigliando spinte realmente innovative e politicamente non corrette .

Inequivocabilmente ed emblematicamente i nostri cortei , a partire dal prossimo di sabato 11-4-15 , con partenza alle ore 15 da piazzale Cadorna a Milano e da piazza Vanvitelli a Caserta , e le nostre manifestazioni ( ben 16 annualmente ) sono denominati a favore “dell’abrogazione per via referendaria della legge 194“ .

Ciò premesso , è di tutta evidenza che il nostro comitato ( che conta oltre 20000 iscritti in tutto il paese , oltre un migliaio di attivisti che partecipano ai nostri eventi e quasi 3000 aderenti che si dichiarano pronti ad aiutarci nella raccolta ufficiale delle firme per il referendum)  , anche formalmente , non può aderire alla Marcia per la Vita e lo dico per prevenire valutazioni che ci attribuiscano quella ambiguità che noi imputiamo agli altri .

E’ , in particolare , evidente a chiunque che tale adesione è incompatibile con un evento i cui organizzatori :

-dichiarano che esso avrebbe come fine l’abrogazione della 194 , ma si oppongono all’unica iniziativa , la nostra , finalizzata da ora nel nostro paese a tale obiettivo ;

-sostengono , per giunta , attraverso esso la necessità-opportunità di rinviare “ sine die “ (verso un futuro che si ritiene ad oggi di impossibile realizzazione) questa azione (abrogatrice) , attribuendola poi in modo dichiarato ad un potere ( quello politico-parlamentare ) esterno al corpo elettorale e , quindi , ad un comitato referendario ( in costante crescita di risorse umane ed economiche ) già costituito per operare al più presto in tale direzione , alla luce delle  modifiche legislative in materia referendaria che renderanno l’abrogazione ben più agevole .

Non saremo noi gli utili idioti che contribuiranno a far crescere una manifestazione organizzata per addomesticare spinte che andrebbero parzialmente altrimenti ( se non distratte nell’illusorio intento di condizionare con una marcia in sé il potere parlamentare in senso abrogazionista ) nella nostra direzione, fatte salve le scelte individuali che ogni nostro aderente riterrà di fare a titolo strettamente personale .

L’appoggio alla Marcia ci sarà solo quando ( vale a dire mai ) gli organizzatori della stessa inviteranno i partecipanti ad aderire al nostro comitato , attraverso il sito www.no194.org , coerentemente con quello spirito critico verso la legge che esprimono da anni nelle loro pubblicazioni distribuite in vendita al pubblico .

Noi dobbiamo lavorare per i nostri obiettivi e non per quelli a noi contrari , per le nostre numerose manifestazioni ( elencate in dettaglio nel nostro sito sotto “ Corteo , 9 ore etc. “ ) e non per eventi che si contrappongono alla nostra azione .

 Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale comitato NO194  e omonima associazione

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LA 9 ORE REGIONALE BIMESTRALE DI PREGHIERA PER LA VITA DI NO194 DI SABATO 3 GENNAIO 2015 PER L’ABROGAZIONE REFERENDARIA DELLA L. 194 , IN ATTESA DEL CORTEO NAZIONALE DI MILANO E CASERTA DEL 11 APRILE 2015 E DELLA 9 ORE NAZIONALE DI BOLOGNA DEL 13 GIUGNO 2015

Sabato 3-1-2015 , come ogni primo sabato di mese dispari , si svolgerà dalle ore 9 alle 18 la nostra 9 ore di preghiera , estesa su base regionale parallelamente alla capillare diffusione del nostro comitato .

In particolare , la 9 ore si terrà nei seguenti luoghi e all’esterno delle strutture sanitarie sottostanti :

Aosta ( Beauregard , via Vaccari 5 )

Torino ( S. Anna , via Ventimiglia 3 )

Genova ( S. Martino , viale Benedetto XV , via De Toni )     

Milano ( Niguarda , piazza Ospedale Maggiore 3 )

Vicenza ( S. Bortolo , via Rodolfi 37 )

Trieste ( Burlo Garofolo , via Istria 65 , il 10-1 )

Ravenna ( S. Maria delle Croci , viale Randi 5 )              

Firenze ( A. O. Careggi , largo Brambilla 3 )

Perugia ( S. Maria della Misericordia detto “ Silvestrini “ , loc. S. Andrea delle Fratte )

Ancona ( Salesi , via Corridoni 11 )

Roma ( S. Giovanni-Addolorata, via Amba Aradam , angolo via dei Laterani , ore 9-12 )

Teramo ( Mazzini , piazza Italia 1 )                                     

Caserta ( S. Anna , via Roma 124 )

Foggia ( Riuniti , via Luigi Pinto 1 )

Cosenza ( Annunziata , via Migliori 5 )

Catania ( Garibaldi-Nesima , via Palermo 636 )                                  

Cagliari ( Brotzu , piazzale Ricchi 1 )

Il tutto in vista del nostro terzo corteo nazionale , che sabato 11-4-2015 si terrà a Milano ed a Caserta .

Non solo , ma la 9 ore avrà , a partire da sabato 13-6-2015 , a Bologna , una sua versione nazionale .

Eventi , questi , che dimostrano la continua crescita del nostro comitato e con i quali intendiamo , ad un tempo , commemorare 6 milioni di vittime dell’aborto volontario legalizzato e promuovere la nostra iniziativa referendaria , diretta all’abrogazione della legge 194 che ha attuato tale legalizzazione .

Un’iniziativa che ha ottenuto a suo tempo il parere favorevole della CEI , riportato sul nostro sito , e che ha necessariamente presupposto la creazione di un organismo apposito , in assenza dell’apporto ( presente in tutte le consultazioni analoghe svoltesi nel nostro paese ) dei partiti politici , delle loro strutture , dei loro media e della loro imponente disponibilità economica .

Rivolgendovi auguri di buon anno , invito tutti ad aderire al comitato NO194 tramite il nostro sito www.no194.org .

Pietro Guerini–Presidente nazionale comitato NO194 e associazione NO194

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Conferenza: “ABORTO: ETERNA TRAGEDIA E NUOVO REFERENDUM”

Locandina Conferenza 9.11.2014

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DAL CORTEO NAZIONALE DEL COMITATO NO194 UN APPELLO ALLA CHIESA CATTOLICA PER UN AIUTO LOGISTICO E CONCRETO AD ABROGARE LA LEGGE 194 PER VIA REFERENDARIA

Sabato 25 ottobre 2014 si è svolto a Milano e Caserta il corteo nazionale del comitato NO194 , finalizzato a promuovere l’iniziativa che rappresenta l’unico fine per cui il comitato è costituito : un referendum abrogativo della l. 194 , che ha legalizzato nel 1978 l’aborto volontario nel nostro paese .

La doppia manifestazione è molto ben riuscita , con un’attenzione notevole da parte dei media ( articoli su Il Corriere , Repubblica , Il Fatto Quotidiano , Il Giornale , Avvenire , etc ) , che hanno posto l’attenzione sulle contestazioni e su altri fatti incidentali , ma anche sul nostro obiettivo .

Oggettivo l’incremento dei partecipanti rispetto al corteo meneghino dell’aprile scorso , ma non è certo questo l’aspetto che più m’interessava .

I media hanno risposto positivamente rendendosi conto della rilevanza del contenuto non demagogico dell’evento , a cui non si potrebbe contrapporre un’inverosimile “Marcia della morte“, che registrerebbe la presenza di qualche decina di satanisti in tutto il paese , ma un plausibilissimo corteo a difesa della legge 194 .

Il confronto non è tra sensibili al tema della Vita ( concetto che non significa nulla ) e necromani devoti di satana , ma tra coloro che ritengono prioritario il diritto alla nascita del concepito e quelli che danno rilievo esclusivo al diritto di scelta della donna .

La partita è tutta qui , il resto è aria fritta , come ben sanno i nostri antagonisti che snobbano altre manifestazioni del cosiddetto “ pro life “ perché , evidentemente , ritenute insignificanti .

Manifestazioni che si riducono all’auspicio che si pratichino meno interruzioni di gravidanza e nelle quali ci si sente rispondere ( come ben sa chi come il sottoscritto le ha frequentate per raccogliere adesioni al nostro comitato ) da una parte dei presenti che occorre rimuovere le cause socio-economiche che renderebbero “inevitabile” il ricorso all’aborto o che non si deve demonizzare la persona che decide di sopprimere il proprio figlio e colui che l’aiuta a porre in essere il suo intento .

Il corteo , privo di palloncini colorati e altri simboli gioiosi ( fuori luogo nel momento in cui si debbono commemorare 6 milioni di bambini soppressi ) e pubblicazioni da promuovere , lo si è voluto distinguere per compostezza e contenuti .

A tal ultimo riguardo , nel discorso introduttivo riprodotto nei seguenti link (https://www.youtube.com/watch?v=0h_Z-blnjh4 http://gloria.tv/media/VbuYFseUYxP ) si è rivolto un appello alla Chiesa cattolica , estremamente circostanziato , affinché sostenga la nostra iniziativa sotto il profilo logistico e della promozione .

Un appello che cade in questo periodo non a caso .

Le novità introdotte dal parlamento , per come prospettate da un prima approvazione , in materia referendaria rendono più agevole l’abrogazione di una legge .

Se è stata mantenuta la soglia delle 500 000 firme da raccogliere in tre mesi per lo svolgimento della consultazione , infatti , è stata fissata una seconda soglia a 800 000 sottoscrizioni varcata la quale il quorum previsto per l’ammissibilità del referendum non è più pari al 50% più uno degli elettori aventi diritto ( circa 50 milioni ) ma al 50% più uno degli elettori che hanno votato alle precedenti elezioni politiche ( di regola 30 milioni , il 60% del totale ) .

In altri termini , qualora si raccolgano 800 001 firme in tre mesi , un referendum si potrebbe vincere col voto favorevole del 16% degli elettori complessivi , quello contrario del 15% e una non partecipazione pari al 69% .

Dato quest’ultimo non così lontano dalla realtà , visto il sempre più calante entusiasmo dei nostri concittadini verso le consultazioni elettorali .

E’ evidente che raccogliere 800 000 sottoscrizioni in tre mesi non è facile per un comitato come il nostro ( che conta oltre 20 000 iscritti ed al quale ci si iscrive attraverso il sito www.no194.org ) , svincolato dai partiti , dalla loro organizzazione e dai loro finanziamenti , percepiti sotto forma di rimborsi elettorali e altro .

Un apporto decisivo potrebbe quindi essere offerto dall’istituzione ecclesiastica che , agevolando sul piano logistico-propagandistico l’iniziativa concreta di un’entità come la nostra , extrapartitica e proveniente dalla società civile , per la prima volta ha realmente la possibilità di ottenere l’abrogazione della legge che consente la soppressione legalizzata dei nostri simili più deboli durante la gravidanza , in violazione del diritto alla Vita , dei dettami di fondo della dottrina cattolica e , a prescindere da ogni convinzione religiosa , delle regole civiche più elementari .

Ma la Chiesa compirà mai questo passo ?

Di recente l’appoggio ecclesiastico si è rivolto ad iniziative , come “ Uno di noi “ , che non avevano per oggetto il diritto di aborto , su cui le ultralaicizzate istituzioni comunitarie adìte sono del resto incompetenti a decidere , ma lo smaltimento degli embrioni , e che erano subordinate ad un veto istituzionale inesistente in un referendum , nel quale è il popolo stesso che decide .

Ora che vi è un progetto diretto ad abrogare realmente quella legge , l’auspicio è che le istituzioni ecclesiastiche possano effettuare una scelta coerente con le ragioni profonde sulle quali si fonda la loro esistenza o , quanto meno , estendere il loro supporto a forme effettive di difesa del diritto alla Vita .

Invito , dunque , tutti i nostri iscritti ad operare come missionari a difesa della Vita nascente impegnati nel favorire un’alleanza tra società civile e istituzione ecclesiastica , attivandosi presso gli esponenti della Chiesa a sé più vicini per sensibilizzarli a sostenere la nostra azione .

E’ arrivata per tutti l’ora delle scelte fondamentali , quali quella tra diritto di soppressione del proprio figlio e diritto di nascita , tra profitto e uomo , tra interessi di comodo e altruistica difesa del più debole , tra cinico laicismo e civiltà , tra cattolicesimo di facciata e cattolicesimo ideale , tra cattolici adelt(er)i ( verso la parola di Dio ) e cattolici .

E’ , in particolare , arrivato il tempo di rischiare l’impopolarità verso il potere , i media e la cultura dominanti come di essere esclusi dai salotti del pensiero unico , di combattere a fianco di coloro che , come noi , vogliono attuare il doppio messaggio di Giovanni Paolo II , diretto a combattere le leggi abortiste ( come da enciclica “Evangelium vitae “ ) e a non avere paura , nella consapevolezza che il concepito è il vero ultimo nella nostra società , per il quale la posta in gioco non è vivere bene o male , ma vivere , che non è difeso da sindacati e partiti , che non può scioperare o manifestare , che è vittima di molteplici interessi di comodo ed economici , che lo rendono inviso ai poteri forti , ai media , alle lobbies riconducibili anzitutto alle case farmaceutiche ed alle strutture sanitarie .

Di qui , come fedele e come cittadino , un’apertura di credito ai singoli sacerdoti ed all’istituzione a cui appartengono , fiduciosi in un appoggio concreto , fondato sugli ideali che giustificano l’esistenza della stessa , non subordinato a valutazioni politiche e costituzionalistiche che nulla hanno a che fare con la teologia e che rappresentano il “se“ ed il “ma“ dietro cui giustificare il tradimento di quegli ideali .

Nella peggiore delle ipotesi un referendum sul tema sarebbe l’occasione per aprire un dibattito nel paese e nelle singole coscienze , di credenti e non , sopito da oltre un trentennio , che potrebbe salvare molte vite umane e che non può che nascere da eventi di cogente ed inequivocabile rilevanza pubblica come un referendum .

 Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale comitato NO194  e omonima associazione

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